Si dice ‘recapito a giorni alterni’, ma bollette e multe arrivano ormai scadute. I disservizi di Poste continuano


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I cittadini sono esasperati non solo per i disagi, ormai quotidiani, che il «recapito a giorni alterni» voluto da Poste Italiane sta creando, quanto per il fatto che il “disservizio” sta inevitabilmente pesando sulle loro tasche. I ritardi di settimane con cui la corrispondenza arriva nella buca delle lettere, infatti, riguarda anche bollette dell'energia o del gas, fatture e multe ormai scadute e questo vuol dire, per i malcapitati, mettere mano al portafoglio per pagare more e interessi di cui non hanno colpa.
  
Insomma, i reclami non bastano più e la situazione è diventata insostenibile anche per i portalettere, unici destinatari dell’ira delle persone. La cosa forse ancora più grave è che nessuno sa esattamente con chi prendersela. E allora che fare? Tra le molteplici proposte e soluzioni lanciate per risolvere il problema o quantomeno arginare l’emergenza c’è quella di Emanuele Vilei, Comitato Popolare Leccese secondo cui per tutelare gli utenti si dovrebbe ripristinare la timbratura della corrispondenza sia in partenza sia in arrivo nel giorno della consegna.
   
«È noto – si legge nel comunicato stampa a firma di Vilei – che i gestori di servizi pubblici se ricevono il pagamento della bolletta oltre la data di scadenza, addebitano puntualmente una multa sulla bolletta successiva. Se l’utente ha pagato in ritardo, perché non ha ricevuto la fattura in tempo, non può dimostrarlo perché sulla manca sia il timbro postale di partenza sia quello di recapito all’utente».
   
Insomma, il fornitore addebita la multa anche se non può dimostrare di aver spedito la bolletta in tempo utile per la consegna da parte delle Poste perché manca il timbro di partenza; Poste, dal canto suo, non può dimostrare di aver recapitato la bolletta prima della scadenza di pagamento, perché manca il timbro di recapito.
   
In ogni caso a rimetterci è sempre il cittadino, in termini sia di tempo perso che di denaro speso, soprattutto nel caso limite della sospensione del servizio. Tutto questo, pur non avendo colpe.