Spesso nei presepi artistici si possono ammirare meravigliose ambientazioni, molto spesso puramente fantasiose perché il tratto storico è fortemente sfumato. Pensate che c’è chi parla di una grotta, mentre il luogo del primo Natale era probabilmente una stalla, un ricovero per animali alla periferia di un piccolo borgo.
Capanna o grotta, pianura o montagna, laghetti o ruscelli poco importa. Se non ci sono i personaggi la rappresentazione è priva di senso e il presepe diventa solo uno sfoggio artistico fine a se stesso.
L’essenza del presepe sono i personaggi, gli interpreti di gesso o di cartapesta, o perfino di plastica, dell’Umanità che si raduna e si raccoglie attorno all’evento dell’Incarnazione. Il Natale è tutto nell’annuncio della Salvezza a portata di mano degli uomini e donne di tutti i tempi, di ieri, di oggi e di domani. Senza il Dio fatto Uomo il Natale non è una festa e non ha valore, resta una ricorrenza inutile, commerciale e pagana. È la fede in Dio l’atto in cui si compie il Natale. Se pochi lo capiranno, per pochi sarà Natale, ma almeno sarà la cosa giusta.