In questo periodo di emergenza causata dal Coronavirus e, ancor più, quando ancora si conosceva poco di questo nemico indivisibile che ha messo a dura prova il sistema sanitario, sono stati tanti i leccesi che hanno “pregato” Sant’Oronzo, il protettore di Lecce insieme a Giusto e Fortunato che, dal 30 gennaio 2019, non veglia più sulla della città dalla colonna romana che si affaccia sulla piazza nel cuore del centro storico. Ha dovuto ‘abbandonare’ il capitello, tornare con i piedi per terra e ‘sistemarsi’ momentaneamente a Palazzo Carafa, dove gli esperti hanno cercato di riportare l’imponente statua, danneggiata dal tempo e dalle intemperie, al suo antico splendore.
I lavori di restauro sono stati più ‘difficili’ del previsto, ma quelli della parte anteriore sono terminati. E manca davvero poco per restituire il simulacro alla città. Meno di un mese come confermato dal vice sindaco e assessore ai Lavori Pubblici Alessandro Delli Noci : «Entro 20 giorni consegneremo alla città l’antico simulacro e di concerto con la Curia e la Soprintendenza individueremo il sito di musealizzazione dell’opera. Lo scorso 18 maggio abbiamo trasmesso il progetto a cura della ditta Colaci relativo al restauro della colonna, per il parere di competenza della Soprintendenza, propedeutico all’esecuzione dell’intervento», si legge.
«In un momento così difficile, che ci ricorda il tratto caratteristico attribuito a Sant’Oronzo dalla devozione pugliese, vale a dire il suo intervento volto a scongiurare epidemie, ci auguriamo che la restituzione della statua alla città sia di buon auspicio per tutti noi» ha concluso Delli Noci confermando, se ce ne fosse bisogno, che la Statua non tornerà più sulla colonna e potrà essere ammirata “da vicino” dai fedeli e turisti. Al suo posto una copia fedele, come è accaduto in altre città che per salvare i capolavori d’arte li hanno ‘sostituiti’.
Il restyling dell’opera settecentesca alta 5 metri è stato difficile e delicato e la struttura interna in legno che ‘sostiene’ lamelle di rame, fissate con dei chiodi, è compromessa. Ed è impensabile che la statua possa essere tornare a cielo aperto.