
È solo una statua, non è il santo. Molti corrono il rischio di confondere la parte con il tutto, ed è un errore grave, che porta a ridurre la fede cristiana ad una pratica pagana. Nel paganesimo si adorano le effigi e le forme esteriori, il cristianesimo è un’altra cosa.
La statua di Sant’Oronzo serve solo a ricordarci che siamo iscritti nel solco della tradizione cristiana animata da martiri e santi della Chiesa di Cristo, di cui il patrono leccese è solo un interprete.
Sant’Oronzo è uno strumento, un mezzo, un intermediario, fra il popolo e Dio. È solo un testimone della Chiesa, uno che indica la strada. E certamente non agisce per mezzo della sua immagine. La statua del santo non è salvifica di per sé, e il santo, se posto al di fuori di una logica di vita cristiana, non è niente, non svolge alcuna azione diretta e, detto tra noi, non dispone di alcun potere. Nemmeno di un potere taumaturgico a livello elettorale. Ricollocare la statua sulla colonna non cambia le prospettive della città, non la migliora, non la riscatta.
Del ‘patrono’ si può discutere relativamente al suo profilo estetico, al valore artistico, posso dire se mi piace o meno, ma questo oggi conta davvero poco. Ciò che conta non è necessariamente visibile.