Ci sono storie che non fanno rumore, ma resistono. Storie che attraversano il tempo come fili sottili, intrecciandosi tra case, piazze, mani che lavorano e parole che cantano. È da queste trame silenziose e potenti che nasce “Storie di donne del ’900”, il progetto che sabato 27 dicembre 2025, alle ore 18.00, chiude il suo percorso negli spazi carichi di memoria dell’ex Convento dei Domenicani di Tricase, sede di Liquilab.
Un racconto che attraversa il Novecento
Il Novecento non è solo una successione di eventi storici: è un mosaico di vite femminili che hanno abitato la casa e il mondo, spesso senza essere raccontate. Donne diverse per età, origini ed esperienze si sono incontrate in questo progetto per dare forma a una narrazione collettiva, capace di interrogare il presente partendo dal passato.
Ogni incontro è stato uno spazio di ascolto e di riconoscimento, dove la memoria personale si è fatta patrimonio comune. Perché ricordare le donne del ’900 significa riconoscere il valore di un sapere diffuso, fatto di resilienza, cura, lavoro, creatività e lotta silenziosa.
Adriana Polo: musica come radice e ritorno
L’ultimo appuntamento prende forma tra musica e poesia, attraverso la storia di Adriana Polo, cantautrice salentina dalle radici popolari e dallo sguardo contemporaneo. Il suo viaggio – da Bologna a San Francisco, fino al ritorno nella terra natia – è il simbolo di molte traiettorie femminili: andare, cercare, tornare.
Finalista al CET di Mogol e a Sanremo Rock, autrice dell’album Mani e del libro Parole chiave, Adriana porta sul palco una musica che è radice, resistenza e abbraccio. Ogni brano è un attraversamento, ogni parola una chiave per leggere il presente con profondità.
Il ricamo come metafora di vita
Dalla voce di Adriana prende forma una tela collettiva, ricamata insieme a Simona Falconi, esperta di ricamo d’alta moda. Nata in Sardegna tra nonne e zie chine sui corredi, Falconi ha trasformato un sapere antico in una professione che l’ha portata a collaborare con alcune delle più prestigiose maison internazionali: da Giorgio Armani a Dolce&Gabbana, da Louis Vuitton a Bottega Veneta.
Il ricamo diventa così metafora potente del ruolo delle donne: paziente, invisibile a volte, ma essenziale. Un gesto che unisce generazioni e racconta come il valore femminile si costruisca nel tempo, punto dopo punto.
Memoria femminile e parità di genere
Valorizzare le storie delle donne del Novecento significa custodire un patrimonio di esperienze e valori che parlano di libertà, rispetto e consapevolezza. È questo l’impegno di Liquilab, che con “Storie di donne del ’900” dà voce alle memorie femminili locali e promuove l’uguaglianza di genere, in linea con l’Obiettivo 5 dell’Agenda 2030 UNESCO.
Il progetto, promosso da ORS APS – Liquilab, è vincitore dell’Avviso Pubblico “Futura. La Puglia per la parità – 3ª edizione” del Consiglio Regionale della Puglia, e rappresenta un esempio concreto di come la cultura possa diventare strumento di cambiamento sociale.
Le donne del ’900 non appartengono solo al passato. Vivono nei gesti quotidiani, nelle scelte, nelle parole che usiamo oggi. Raccontarle non è un esercizio di nostalgia, ma un atto politico e culturale: significa riconoscere ciò che siamo grazie a chi è venuta prima.
E forse, ascoltando queste storie, impariamo anche a immaginare un futuro più giusto, cucito insieme con fili di memoria, musica e consapevolezza.