Strutture pubbliche per fare calcio. Riportiamo in vita la Grassi, la Mec, la Pro Patria, la Juventina


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Lecce ha bisogno di strutture sportive pubbliche, luoghi in cui si possa ricucire la società attraverso lo sport, le sue regole, i suoi valori, i suoi ideali.

Vi racconto questa storia per farvi capire quanti anni luce siamo lontani dalla cultura e dall’importanza dello sport sostenibile, quanto non diamo importanza alla crescita dei ragazzi attraverso lo sport come mezzo di formazione, importantissimo per l’integrazione e, perché no, anche per il riscatto sociale.

Avevo 22 anni. Uno dei miei primi obiettivi era quello di creare qualcosa per gli altri. Avevo un progetto per la testa, creare all’interno di una struttura sportiva comunale una scuola-calcio, ma anche un percorso di dopo scuola e socio-educazione.

Avevo di fronte a me quella struttura si chiamava ‘itaparica‘, una struttura da lì a poco posta sotto sequestro.

Bene, qualche giorno fa ho spento 40 candeline e quella struttura non esiste più.

Oggi mi trovo qui, nel posto che ha visto crescere me e tantissime altre generazioni, dando loro la possibilità di riscattarsi ma anche di emergere.

Come dimenticare la Grassi, la MEC, la Pro Patria, la Juventina, storiche squadre leccesi composte da presidenti superlativi che mettevano la loro anima per far sì che i ragazzi salentini potessero fare calcio.

Tutti noi siamo passati almeno una volta da queste società .

Guardando queste immagini per me è un colpo al cuore, una struttura nel degrado assoluto da almeno due decenni, una struttura sportiva che doveva essere il fiore all’occhiello della città, consentendo ad associazioni e società di attuare sport sostenibile per tutti.

Perché, come ben sappiamo, le migliori strutture sportive che la città dispone sono private con costi molto più elevati per i portafogli delle famiglie leccesi e non tutti possono permettersele.

Abbiamo bisogno di rivalorizzare le tante strutture sportive esistenti e di conoscere la cultura e l’importanza che lo sport regala alla formazione di ogni ragazzo.

Noi dell’ Associazione Anna e Valter partiamo da qui, dall’Antistadio di Lecce, priorità massima.

L’antistadio di Lecce deve diventare la migliore struttura sportiva del Salento, una città come Lecce merita tutto ciò; un grande allenatore di calcio che si chiama Zeman, un po’ di anni fa, vedendo l’antistadio, disse: ‘Questa struttura potrebbe diventare la cittadella dello sport!’.

Ecco, impegnamoci tutti affinché si realizzi qualcosa di bello.

Alfredo Fiorentino