Dopo Julie a Lecce, un 37enne a Trepuzzi. Il male di vivere che ci fa sentire fragili e impotenti


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Quel maledetto male di vivere che ti porta al gesto più estremo, al gesto più difficile, all’unico che vedi come la soluzione dei problemi che ti stanno consumando dall’interno e che, invece, spegne irrimediabilmente tutto, privandoti della calda gioia che prova chi cade e si rialza, soffre e si riprende, trovando una nuova ragione per ricominciare. Il Salento in pochi giorni piange due vittime di suicidio: Julie la studentessa francese che si è tolta la vita a Lecce e un 37enne di Trepuzzi, che ha detto basta in una ancora calda giornata di ottobre.

Per Julie sono ancora in corso le indagini: gli inquirenti vogliono vederci chiaro, vogliono vedere se c’è stata istigazione al suicidio nei confronti della 21enne che era a Lecce per il progetto Erasmus. Proprio ieri la sua bara è tornata in Francia, dai genitori, per il rito religioso.

Il 37enne ha compiuto il suo ultimo gesto estremo ieri pomeriggio a Trepuzzi. ‘Un lavoratore, umile e onesto‘, lo descrive sui social chi lo ha frequentato e conosciuto. Un uomo buono‘,.

Sono sempre inspiegabili agli occhi della comunità questi gesti estremi. Non si riesce mai a capire il tunnel lungo e sottile che il più pervasivo dei mali ha scavato per sfociare dove ha sfociato.

Resta tristezza, delusione e soprattutto impotenza. Il non essere stati capaci di capire, di dire una parola giusta, di fare una pacca o un abbraccio. Resta il freddo di una scelta nel silenzio più carico di dolore.