TAEG errato, il contratto di finanziamento è parzialmente nullo. Il Tribunale di Lecce condanna la finanziaria


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Il Tribunale di Lecce, Seconda Sezione Civile, nella persona della dottoressa Maria Paola Sanghez, ha emesso una sentenza importante a tutela dei consumatori in materia di TAEG errato nei contratti di finanziamento.

Nella fattispecie, il TAEG riportato in contratto era pari all’8,03%, mentre quello effettivamente applicato dalla finanziaria ammontava all’11,39%. Questa difformità ha comportato la nullità parziale del contratto ai sensi del combinato disposto degli artt. 117 comma 6 e 125bis comma 7 lettera a) del Testo Unico Bancario (TUB).

Conseguentemente, il Tribunale ha stabilito che alla finanziaria spettava unicamente il riconoscimento dello 0,80%, in luogo dell’11,39% originariamente applicato. In aggiunta, la finanziaria è stata condannata al pagamento di euro 1.423,01 in favore del consumatore.

La tutela del consumatore

La sentenza rappresenta un monito per le finanziarie che spesso, nella stipula dei contratti di finanziamento, tendono ad indicare un TAEG non corrispondente al costo effettivo del finanziamento. In tali casi, i consumatori hanno diritto di tutelare i propri interessi, anche attraverso l’azione legale.

L’importanza della consulenza legale

L’Avv. Daniele Imbò, legale del consumatore vittorioso, sottolinea l’importanza di una consulenza legale qualificata in materia di contratti di finanziamento. Un professionista esperto può infatti individuare eventuali criticità e tutelare al meglio i diritti del consumatore. Fondamentale è stato l’ ausilio del CTU, Dott. Giovanni De Matteis, che materialmente ha ricostruito il rapporto di finanziamento.

Cosa fare in caso di TAEG errato

Chiunque ritenga di aver sottoscritto un contratto di finanziamento con un TAEG errato, è consigliabile che si rivolga ad una associazione di consumatori o ad un legale per una valutazione della sua specifica situazione e per intraprendere le opportune azioni a tutela dei propri diritti.