I riflettori sono tutti puntati sulla bella Sardegna, finita nella lista “nera” insieme alla Spagna, alla Grecia o alla Croazia. Tanti, troppi i positivi scoperti tra chi torna a casa dopo una vacanza sull’isola, anche in Puglia “costretta” a fare i conti con un aumento dei contagi dovuto proprio ai casi di rientro. I dati– quelli contenuti nel bollettino epidemiologico della regione che ogni giorno analizza l’andamento della curva dei contagi – parlano chiaro. Dal 23 agosto sono 18 i casi di pugliesi risultati positivi al Covid19 di rientro dalle vacanze in Sardegna. Un numero elevato – pari al 9% del totale dei positivi – che ha spinto il Governatore Michele Emiliano ad alzare il livello di guardia “ordinando” ai Dipartimenti di prevenzione delle Asl di contattare tutti coloro che arrivano o rientrano in Puglia dalla Sardegna per sottoporli al tampone. Fermo restando l’obbligo di compilare il modulo di auto segnalazione rivolto a coloro che rientrano o arrivano da fuori regione.
Tamponi per chi rientra dalla Sardegna
Via ai test, quindi. «La disposizione – si legge nel post – è rivolta a tutti coloro che sono arrivati dalla Sardegna a partire dal 15 agosto». Da Ferragosto quasi mille persone (923) hanno trascorso qualche giorno in una delle tante località dell’Isola, non solo in Costa Smeralda o nelle zone frequentate vip stando al modulo compilato sul sito della Regione.
«Se ci sono cittadini che hanno dimenticato di compilare il modulo online di auto-segnalazione, obbligatorio per tutti coloro che arrivano da fuori regione – continua Emiliano – si invitano gli stessi a provvedere immediatamente, anche perché saranno attivati i controlli incrociati da parte dei dipartimenti di prevenzione della Asl anche con il supporto delle forze dell’ordine per accertare che tutti i passeggeri di aerei o navi residenti in Puglia di rientro dalla Sardegna dal 15 agosto si siano effettivamente auto-segnalati al loro arrivo in Puglia, ai fini della verifica di completezza».
Misure per cercare di contenere i numeri di quella che lo stesso Emiliano ha definito una «seconda ondata in Puglia».