Proseguono a pieno ritmo le attività ispettive in mare – e non solo – da parte della Trans Adriatic Pipeline: al largo di San Foca, e nei pressi di San Basilio, tutto procede come da programma. E mentre i cittadini ancora storcono il naso per la realizzazione del gasdotto, arriva un dato importante da parte di Arpa Puglia.
Secondo l’Agenzia per la Prevenzione e la Protezione dell’Ambiente, infatti, “dalle attività di campionamento e analisi svolte non si evincono superamenti delle concentrazioni soglia di contaminazione (Csc) fissate dal Decreto Legislativo 152 del 2006 per le acque sotterranee e per i terreni, sia degli strati superficiali che di quelli più profondi, per tutti i parametri analizzati, compreso quelli individuati nel protocollo operativo (arsenico, manganese, cromo totale, cromo esavalente e Nichel)”.
Questo, dunque, l’esito dell’indagine svolta dall’Agenzia incaricata dal Tar del Lazio di svolgere gli accertamenti nei terreni dove sorge il cantiere del gasdotto Tap. La relazione dei tecnici è stata depositata in vista dell’udienza del 5 dicembre quando i giudici dovranno decidere sul ricorso presentato da Tap contro l’ordinanza del sindaco di Melendugno, Marco Potì, che ha vietato il prelievo dell’acqua dai pozzi dell’area del cantiere per un presunto sforamento dei limiti di sostanze pericolose.