‘Pronto, sono Giuseppe Conte, il Presidente del Consiglio. Posso parlare con Sandrino?’ Da Palazzo Chigi la telefonata al bambino autistico salentino

Il Premier ha invitato a Roma il ragazzo e la sua famiglia in occasione della giornata mondiale per la consapevolezza sull’autismo.

Il Protocollo di Sicurezza gli aveva impedito di presentarsi al presidente del Consiglio Giuseppe Conte, in visita alla Cittadella universitaria del Salento domenica scorsa. Lui, Sandrino, 13 anni, un ragazzo autistico del Salento, avrebbe voluto stringere la mano al Premier e consegnargli una lettera che aveva scritto di suo pugno qualche giorno prima, insieme all’amorevole presenza di mamma e papà.

Il capo del governo però non ne sapeva nulla e non è potuto intervenire per derogare al protocollo di sicurezza, per far aprire qualche varco chiuso posto al controllo e alla sorveglianza delle forze dell’ordine in anni in cui il rischio-attentati è sempre presente e diventa difficile, senza un pass, anche guardare da lontano un leader politico.

Nemmeno la presenza al suo fianco del direttivo del Pronto Soccorso dei Poveri, l’associazione di volontariato di cui fa parte la famiglia, aveva potuto risolvere qualcosa. Ma la voce si era sparsa e il consigliere regionale pentastellato Antonio Trevisi si era recato dal bambino per prendere la lettera promettendo che avrebbe fatto di tutto per consegnarla a Giuseppe Conte.

Non solo Trevisi è stato di parola, ma cosa ancora più bella anche il Premier si è sentito in dovere di rispondere a quella lettera. Da Palazzo Chigi ha alzato la cornetta ed ha parlato prima con i genitori di Sandrino e poi con Sandrino in persona, invitandoli a Roma per martedì 2 aprile 2019, nella giornata mondiale per la consapevolezza sull’autismo.

Un gesto bello quello del Premier, ricco di significato, per nulla retorico che ha riempito il cuore di gioia alla famiglia. Non sentirsi soli ma parte di una comunità quando si convive con un problema è sempre bello.

Ah, dimenticavamo. Ecco la lettera di Sandrino che tanto è piaciuta al presidente Conte: ‘Sono Sandro, ma mi chiamano tutti Sandrino. Ieri, insieme ad altre persone disabili, ho cercato insieme al mio papà,di raggiungere via Monteroni per cercare di consegnare una lettera nelle Sue mani. Volevo farla riflettere sui problemi che noi ragazzi autistici o semi autistici abbiamo e di conseguenza hanno le nostre famiglie…..Purtroppo, il rigidissimo Cerimoniale non ha permesso neanche a noi di avvicinarci a Lei, pertanto consegniamo questa mia lettera all’On. Cons.re Antonio Trevisi, affinchè tramite vie a noi sconosciute, possa farLe arrivare questa mia lettera al più presto”.

“Sig. Presidente, sono Sandrino, 13 anni, con problemi sin da piccolo di autismo. Ora che sono quasi adolescente sto molto meglio ma lo stesso voglio farla riflettere sul nostro mondo, sul fatto che noi disabili non siamo “Bambini di serie B“, ma abbiamo gli stessi diritti e doveri di tutti i bambini italiani. Perciò, La prego di spendere qualche parola sui nostri problemi e sull’autismo di tanti bambini in generale e il suo Governo faccia sì che possa trovare più aiuti per noi e le nostre famiglie, anche perchè si sprecano tanti denari per futili motivi. Grazie sig. Presidente Conte. La Saluto con affetto, Sandrino da Lecce”.

E adesso sarà bello leggere la risposta del premier.



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