Terremoto devasta il centro Italia, l’appello ‘Lecce annulli lo spettacolo dei fuochi d’artificio per solidarietà’


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Una donna, accasciata tra le macerie, è diventata il simbolo del terremoto che ha colpito il cuore dell’Italia. L’hanno soprannominata la «pietà di Amatrice», come la celebre opera di Michelangelo. Solo che è fatta di carne ed ossa e sul volto si leggono tutti i sentimenti di chi miracolosamente è riuscito a sfuggire alla tragedia, ma è costretta a guardare, seduta sulle rovine, la scia di morte che la scossa di magnitudo 6 ha lasciato dietro di sé. Lo scatto dal fotografo dell'agenzia Reuters Emiliano Grillotti è diventato immediatamente virale, quella disperazione per aver perso tutto è diventata sui social network  lo specchio di un'Italia che soffre. Alcuni paesi non esistono più, la terra continua a tremare e il bilancio delle vittime è salito a 241. Numeri provvisori destinati ad aggravarsi, mentre si cercato i dispersi in una disperata corsa contro il tempo.   
  
Di fronte ad una tragedia simile, secondo Giorgio Pala, presidente di “Carpe Diem” e Marco Sansó è doveroso fare una riflessione sulla festa di Sant’Oronzo, che ha preso il via ieri. «Come ogni anno il 26 Agosto saranno sparati i fuochi artificiali in onore dei santi, degna fase conclusiva della festa – si legge nel comunicato – la nostra proposta è quella di evitare tale momento».
  
Il perché è spiegato nelle righe successive: «I fuochi d'artificio rappresentano un euforico momento di gioia, un momento che tuttavia oggi sarebbe in contrasto con la sofferenza di tanti italiani a poche centinaia di chilometri da noi: come potremmo festeggiare e gioire guardando i fuochi, contemporaneamente ad una delle più grandi tragedie della storia italiana?».
  
Per questo motivo hanno deciso di lanciare un appello alle istituzioni religiose e ai politici locali affinché diano un esempio morale a tutta la cittadinanza.