Torna la Notte dei Ricercatori, ma per molti la sfida è al precariato


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Torna puntale anche quest’anno la ‘Notte dei Ricercatori’. Si tratta dell’iniziativa promossa dalla Commissione Europea che mette al centro la figura del ricercatore universitario coinvolti nelle strutture di ricerca di centinaia di città europee e che ha come scopo quello di far conoscere le attività di ricerca che si svolgono all’interno degli atenei.

Un’idea che si rinnova anno dopo anno e alla quale aderisce, naturalmente, anche l’Università del Salento: venerdì 29 settembre, quindi, i ricercatori dell’ateneo salentino potranno illustrare agli studenti – e non solo – le loro idee, i loro progetti e i loro studi.

Anche per l’edizione 2017 la location prescelta è quella del complesso Studium 2000, aperto eccezionalmente fino alle ore 24. Visite guidate, esperimenti e iniziative culturali animeranno la giornata. Aperte anche altre sedi dell’Unisalento come il Collegio Isufi, il Monastero degli Olivetani e il Dipartimento di Matematica e Fisica “De Giorgi”, in cui si potrà visitare una mostra dedicata agli astri.

La contro-notte dei precari

Ma la Notte dei Ricercatori sarà segnata anche dalla protesta. I Ricercatori Universitari in Italia, infatti, hanno deciso di porre l’accento sulla loro situazione di precarietà, lanciando la “Notte dei Precari”.

“In Italia – spiegano – un’altissima percentuale di assegnisti di ricerca e lavoratori cosiddetti flessibili è vincolata ad una forma di precariato che non garantisce nessuna stabilizzazione futura e questo perché il sistema accademico non ha i fondi sufficienti per il turn-over.

Spesso i laboratori universitari italiani garantiscono le loro attività ordinarie grazie al lavoro quotidiano dei cosiddetti ‘precari della ricerca’, ma a loro non è riconosciuto alcun diritto”.

Ecco allora il senso della contro-notte dedicata alla ricerca. L’obiettivo è quello di sensibilizzare l’opinione pubblica sui problemi del precariato accademico.

“Lo sapevi che un’altissima percentuale di Ricercatori in Italia è soggetta al precariato? Lo sapevi che il Sistema Accademico Italiano non garantisce la loro stabilizzazione?”. Questi i quesiti proposti da tutti coloro che, pur facendo ricerca da anni, vivono una situazione di precariato.