Toto Cutugno, l’italiano vero che ha fatto cantare il mondo

Toto Cutugno è stato uno degli interpreti più amati della canzone popolare italiana. Ha partecipato a 15 Sanremo, per 6 volte è arrivato secondo.

Lasciatemi cantare con la chitarra in mano, lasciatemi cantare una canzone piano piano, lasciatemi cantare perché ne sono fiero, sono un italiano, un italiano vero‘. È un pezzo di uno dei brani più conosciuti di Toto Cutugno che, con le sue canzoni, ha fotografato l’Italia e ha conquistato il cuore di milioni di persone in tutto il mondo con la sua voce calda e le sue melodie indimenticabili. Negli anni ’80 è stato forse il cantante pop più apprezzato e conosciuto. Uno che si era fatto da solo, senza padrini e senza padroni, scoperto da Mike Bongiorno che gli affidò la sigla di chiusura di uno dei fortunatissimi giochi a premi sulla Rai, Flash.

Ombroso (tutti ricordano l’imitazione che ne faceva l’indimenticato Gigi Sabani), polemico, meticoloso, puntiglioso e allo stesso tempo incredibilmente generoso e disponibile in un mondo che fa dell’individualismo lo specchio dell’anima, Toto Cutugno ha partecipato a 15 Festival di Sanremo vincendone solo uno, nel 1980, con la canzone Solo Noi.

Si era fatto la nomea di ‘eterno secondo’ per aver sfiorato il primo posto addirittura in sei edizioni del festival della canzone italiana. Ogni volta ci restava male perché tanto la piazza lo invocava vincitore, tanto alla fine si ritrovava per pochi voti con la medaglia d’argento, come capitò proprio con il brano L’italiano, un affresco del Bel Paese che viveva i suoi anni rampanti nell’edonismo e nel consumismo di massa. Insieme a Gigliola Cinquetti e ai Maneskin, Toto Cutugno è tra i pochissimi italiani ad aver vinto l’Eurovision Song Contest.

Ha scritto testi famosi per Adriano Celentano, Mina, Franco Califano, Fiordaliso, Fausto Leali, Loredana Bertè, Ornella Vanoni, Claudia Mori, I Ricchi e Poveri e tanti altri.

Negli anni Novanta la sua carriera come cantante si era appannata, a discapito del successo che Cutugno ebbe nella televisione italiana conducendo più edizioni di Domenica In e di Piacere Rai Uno. Cutugno era un artista completo, un compositore talentuoso, era un narratore, un poeta che, con la sua musica, ha saputo dipingere l’anima italiana, i suoi sogni, le sue speranze, le sue piccole e grandi gioie. Era un uomo dal grande cuore.

Con “L’italiano” ha creato un vero e proprio inno nazionale, un ritratto ironico e affettuoso del nostro Paese che ha superato i confini nazionali. Ma il suo repertorio è ricco di gemme: Serenata, Mediterraneo, Emozioni, Le mamme, Buonanotte, Gli amori solo alcune delle hit, diventate colonne sonore di intere generazioni. Raccontava come pochi sapevano fare storie d’amore, di vita, di sogni.

Si era ammalato di cancro negli anni duemila e non aveva mancato di ringraziare pubblicamente l’amico Albano che lo aveva aiutato a curarsi, consigliandogli medici e personale sanitario più adeguati. Faceva parte di quei cantanti che sebbene fuori moda in Italia erano apprezzatissimi all’estero, soprattutto in Russia e nell’Europa dell’Est in generale, dove continuavano a riempire interi teatri di fans dell’italo-disco.

Cotugno si è spento il 22 agosto 2023.



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