Ponte Morandi, «Tutto Crolla…tranne noi» la poesia dedicata a Genova diventa virale

«Crolla un ponte, crolla una strada, ma Genova domani sarai ancora più bella». È virale la poesia che qualcuno ha voluto dedicare alla città ferita dalla tragedia del ponte Morandi.

«Tutto crolla, tranne noi». Impossibile risalire all’autore della poesia, scritta in dialetto, dedicata a Genova. Una città ferita, ancora stordita dopo la tragedia del ponte Morandi, ma che ha voglia di rialzare la china.

Sotto le macerie del viadotto di Polcevera, crollato come se fosse di carta, resta il dolore di un’Italia intera, ferita ancora una volta nel cuore. Le lancette dell’orologio avevano da poco segnato le 12.00 quando la struttura – “ammirata” a suo tempo perché ricordava il ponte di Brooklyn – ha ceduto togliendo la vita a quasi 40 persone: amici diretti in Spagna, turisti stranieri che avevano scelto la Sicilia, lavoratori, fidanzati, perché quella del cavalcavia sulla A10 è anche una storia di amori spezzati.

Inghiottita dal cemento anche un’intera famiglia: mamma, papà e il piccolo Samuele, di appena 9 anni, uno dei primi ad essere ritrovato dai soccorritori nell’auto, ormai ridotta ad un ammasso di lamiere accartocciate. Il telefonino squillava ancora, ma nessuno ha avuto il coraggio di rispondere: dall’altra c’è una nonna, disperata, che aveva appreso la notizia dai telegiornali.

Un bilancio amaro e, purtroppo, non ancora chiuso: i vigili del fuoco e la protezione civile continuano a scavare, giorno e notte. Ininterrottamente.

Quello che è successo alla vigilia di Ferragosto, non lo scorderà mai nessuno. Tutto il mondo si è unito a Genova come dimostrano i messaggi di solidarietà giunti da ogni angolo del pianeta. Uno, in particolare, sta facendo il giro del web. Una poesia scritta dopo il crollo per i cittadini genovesi, accompagnata da una foto – due tifosi del Genoa e della Sampdoria, uno accanto all’altro, con le braccia allungate per unire le due parti del ponte crollato – che vale più di mille parole. Dolore e speranza, c’è tutto…

«Crolla un ponte. Crolla una strada. Crollano i nervi di chi, consapevolmente, pensa:”avrei potuto essere li”. Crolla una città, ora più isolata. Crolla la sua economia, fragile ed insicura. Crolla la fede nel cielo, nel destino, nella vita. Crollano le braccia di chi sta spalando, crolla, pesante, lo sconforto sulle nostre spalle. Tutto crolla, tranne noi. Gente dura, inospitale, musoni e testardi per chi non ci conosce. Lavoratori, camalli, portuali, carbonai. Artigiani, banchieri, capitani e marinai. Agricoltori sulle rocce. Superbi, orgogliosi. fieri. Insiste, inutilmente, il cielo sulla nostra città che da acqua, fango, macerie e bombe, ne è sempre uscita. E allora che cominci, Genova, domani sarai ancor più bella».

Genova è in ginocchio, ma ha voglia di rialzarsi. Deve rialzarsi. Forza e Coraggio.



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