Il Salento fa il tifo per la piccola Giorgia, terminato il trapianto multiorgano. La madre “pregate per lei”

È durato più di dieci ore il trapianto multiorgano che potrebbe regalare una nuova vita alla piccola Giorgia, la bambina di 11 anni che soffre di una rara sindrome.

Una vita che si spegne, un’altra che si accende. Merito della solidarietà, del coraggio dei genitori di un ‘angelo’ scomparso in un incidente stradale. Quando la famiglia ha dato il via libera alla donazione degli organi per la piccola Giorgia affetta dalla rara sindrome di Berdon che non le permette di mangiare da sola è cominciato il lungo iter che le ridarà, si spera, una speranza. È la prima in lista ed è compatibile. 

Quel momento tanto atteso, desiderato, temuto è arrivato: «Da qualche parte qui in America è stata dichiarata la morte celebrale di un altro bimbo. Sapere che c’è un piccolo che sta volando via mi uccide, mi fa stare male. Da mamma non oso pensare a quella famiglia che ha deciso di donare gli organi. Qualcuno in ospedale mi ha detto: gli organi sono suoi…mio Dio.. è tremendo per me….non avrei mai voluto risolvere il nostro problema in questo modo….» si legge sulla pagina Aiutiamo Giorgia.

L’intervento al “Children’s Hospital” di Pittsburgh, negli Stati Uniti, dove da tempo la bambina vive con la madre Elisa e il fratello maggiore Jody è ‘tecnicamente’ riuscito. Dieci ore e mezzo, tanto è durata l’operazione a cui la piccola Giorgia è stata sottoposta. «Per noi è l’ultima spiaggia» aveva scritto su Facebook la donna condividendo con le persone che in questi anni non hanno mai lasciato sola la famiglia Pagano il timore per un trapianto atteso 11 lunghissimi anni.

Nel mondo si contano ‘appena’ 270 persone che soffrono della stessa malattia di Giorgia per cui non esiste una cura. La ‘coraggiosa’ salentina è la più anziana. Un vero e proprio miracolo. L’unica possibilità è, appunto, il trapianto multiorgano.

Quella possibilità ora c’è. Una luce. «Stanno venendo a prendere la mia bambina che ho giurato di non lasciare mai fino alla sala operatoria, dove si addormenterà tra le mie braccia. Vi prego ora più che mai chiedo a tutti di unirvi forte a noi e pregare Dio di guidare le mani dei chirurghi e di fare in modo che tutto possa andare bene ora e soprattutto dopo… questo è e sarà il momento più difficile di questi 12 anni… » si legge sulla pagina Aiutiamo Giorgia.

L’intervento è andato bene, ma il Salento che ha aspettato con il fiato sospeso deve continuare a fare il tifo per Giorgia. A pregare per lei. Adesso, Le preghiere, ad operazione conclusa, inizia un altro capitolo, quello post operatorio. Ed è altrettanto difficile.



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