
Obiettivo importante quello raggiunto dagli studenti dell’Università del Salento, rappresentati dall’Associazione Link Lecce – Coordinamento Universitario, nell’ultima seduta del CDA. Rinnovato, infatti, l’abbonamento agevolato per il trasporto pubblico. Una convenzione – nata lo scorso 11 ottobre 2013 da un incontro tra Comune del capoluogo salentino, Sgm, Università e ADISU – che consentirà ancora una riduzione del 30% sugli abbonamenti. In quella riunione, Università e Adisu garantirono una copertura economica per la convenzione di durata biennale, mettendo a disposizione rispettivamente 60mila euro e 30mila euro. Nel dettaglio, l’abbonamento ordinario mensile per tutte le linee costerà 19 euro e non 29; quello ordinario mensile per le sole linee 27, invece, costerà 15, 90 euro anziché 24, 20.
“Per il secondo anno consecutivo si è riusciti a rinnovare una convenzione che permetterà agli studenti di usufruire di abbonamenti a prezzi più favorevoli – ci scrive Link Lecce in una nota stampa – nel riconoscimento del diritto allo studio e alla mobilità, che costituisce un diritto inalienabile che supera le logiche del semplice viaggiare e si traduce in uno strumento indispensabile per raggiungere i luoghi della formazione, per intessere relazioni sociali e sviluppare la propria attività”.
Tuttavia Link Lecce esprime forte preoccupazione per il rinnovo della convenzione nel prossimo anno. Ad oggi infatti – ci fanno sapere – non sono stati ancora individuati i fondi dal bilancio d’Ateneo per permettere il rinnovo della convenzione stessa anche nei prossimi due anni. “Ci auspichiamo, pertanto – prosegue il comunicato – che l’Ateneo Salentino nel Bilancio di Previsione 2015, che verrà approvato e discusso a Dicembre negli organi, continui il suo investimento sul diritto allo studio per garantire una reale mobilità degli studenti salentini”. “A Settembre, infatti – concludono – gli studenti potrebbero correre il rischio di pagare nuovamente 29€ per tutte le linee e 24,20€ per la sola linea 27, esattamente il 120% in più rispetto a quanto pagavano nel 2012”.