Play station vendute a prezzi stracciati e mai consegnate: il titolare del sito chiede scusa, ma a Codici non basta

La playstation venduta a prezzi stracciati ha fatto luce sulla vicenda, ancora da scrivere, del sito che ha messo in vendita le console. Codici: “ci costituiremo parte civile al processo”

È stato chiaro fin da subito che non si trattava solo di un’offerta imperdibile, di riuscire ad accaparrarsi la tanto desiderata Play Station 5 ad un prezzo scontato, quasi stracciato considerato che il gioiellino della Sony è introvabile in quasi tutto il mondo. Il caso della console, pagata e mai arrivata, ha solo acceso i riflettori sul sito di e-commerce balzato agli onori della cronaca per la mancata consegna di tanti prodotti di ultima generazione, reclamizzati con un’importante campagna pubblicitaria tra volantini, “vele” e web e mai consegnati ai destinatari. L’ultimo colpo di scena riguarda il titolare dell’azienda che, come anticipato ad Antenna Sud e Canale 85, si sarebbe presentato nella caserma della Guardia di Finanza di Brindisi per raccontare tutto.

«Chiedo scusa a tutti. Non volevo far male a nessuno, sono pentito, voglio restituire tutti i soldi» avrebbe detto agli uomini in divisa.

Codici: “Le scuse non bastano, ci costituiremo parte civile al processo”

«Prendiamo atto delle scuse – ha dichiarato Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici – ma è chiaro che non possono bastare per chiudere una vicenda che presenta tante, troppe ombre e che ha danneggiato moltissime persone. In attesa che le indagini facciano il loro corso, chiediamo il sequestro dei beni sia del titolare che della società, ed annunciamo che ci costituiremo parte civile al processo».

«Ci sono oltre 1.000 acquirenti che hanno acquistato un prodotto che non hanno mai ricevuto, a partire dalla famosa PlayStation 5 per passare poi a smartphone e computer portatili, mentre Euromediashop con questa operazione, stando sempre a quanto avrebbe riferito il titolare alla Guardia di Finanza, ha guadagnato 800mila euro» si legge in una nota a firma di Codici che non solo si è schierata accanto a tutti i clienti caduti nella trappola, ma ha portato la vicenda all’attenzione dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato affinché svolga le verifiche del caso.

«Rinnoviamo l’invito a segnalare la mancata consegna dei prodotti acquistati perché grazie ai dettagli che stanno emergendo il mosaico di questa brutta vicenda inizia a ricomporsi», concludono.

Sul sito internet dell’associazione di consumatori (www.codici.org) è disponibile il modulo per aderire alla class action. Per info e assistenza: [email protected] – 06.55.71.996.



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