Evitiamo lo scontro politico tra la tutela delle persone e quella degli animali


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L’orsa Jj4 è pericolosa, e purtroppo questa non è una notizia ma cosa risaputa. Ecco perché non averla messa per tempo in condizioni di non nuocere è un fatto grave ed imperdonabile.
L’irresponsabile gestione della vicenda non lascia ben sperare e un morto senza precedenti in Italia è li ad indicare la nostra colpevolezza, la scellerata colpevolezza di una comunità aliena ad ogni sacrosanta logica di prevenzione.
Così si arriva a far suonare la campana per l’orso ‘assassino’ e per il futuro degli orsi sulla dorsale italica delle Alpi orientali.
La stessa madre del giovane morto per l’artiglio dell’orso ha tentato di rasserenare il clima ricordando a tutti che l’abbattimento dell’orsa Jj4 non riporterà in vita il figlio ucciso, tuttavia un provvedimento anche meno drastico andrà preso per impedire all’animale, apparso da tempo oltremodo aggressivo, di far del male ad altri. Esattamente come già avvenuto, seguendo un copione familiare non proprio esaltante visto che anche i fratelli Jj1 e Jj3 sono stati abbattuti (in Germania e in Svizzera) perché troppo aggressivi.
La questione sicurezza è al primo posto e lo diciamo convintamente perché la vita umana non è rapportabile a null’altro e per noi non contempla alcun paradigma. Detto questo non riteniamo comunque che gli animali siano mossi da intenti omicidi, anche perché in Italia statisticamente ci mancano i riferimenti.
Siamo certi dell’innocenza degli animali selvatici e così come ci preoccupano i danni al turismo che un esasperato allarmismo potrebbe arrecare al Trentino Alto Adige allo stesso modo ci fa inorridire l’idea di una persecuzione nei confronti degli orsi.
Qui da noi in Salento, a mille chilometri di distanza, potremmo avere problemi analoghi con i lupi e la convivenza degli stessi con ambiente e bestiame (escludendo totalmente il rischio di aggressione ad esseri umani). Guai però a ipotizzare una caccia alla streghe che ci farebbe ripiombare nel medioevo della ragione.
E allora spingiamo sui controlli, sui monitoraggi e sulla sorveglianza e preoccupiamoci di anticipare le contromisure e prevenire i rischi nel limite del possibile.
Il pianeta si nutre di vita. Il creato ha bisogno di tutte le creature, in relazione certamente, se pure a debita distanza.