Il panorama lavorativo delle nostre città è in continua e rapida evoluzione. Negli ultimi anni, una figura professionale ha assunto un ruolo centrale nel tessuto urbano: il rider, il lavoratore addetto alla consegna a domicilio che opera attraverso piattaforme digitali. La loro presenza, come sottolineato da Valentina Pascali, Segretaria Regionale Felsa Cisl Puglia, nel suo recente comunicato stampa, è ormai un tratto distintivo della vita quotidiana, con numeri significativi come i circa novanta rider che lavorano quotidianamente per aziende come Glovo e Deliveroo solo nella provincia di Lecce.

Questo fenomeno non è solo una trasformazione logistica, ma una vera e propria rivoluzione del mercato del lavoro, ponendo le organizzazioni sindacali di fronte a sfide inedite per garantire una cornice normativa e di tutela adeguata.
L’algoritmo come “intermediario” e le nuove vulnerabilità
L’attività dei rider è gestita da un algoritmo che funge da “intermediario” virtuale tra la piattaforma e il lavoratore, analizzando dati in tempo reale per assegnare ordini, stimare tempi e calcolare il compenso. Se da un lato questo sistema garantisce efficienza, dall’altro crea un nuovo spazio lavorativo non fisico ma interamente virtuale, rendendo opachi i meccanismi decisionali e le tutele.
La sfida principale per i sindacati, come la FeLSA Cisl, è dunque duplice: costruire un sistema di protezione che regoli un settore in continua evoluzione e assicurare trasparenza nella gestione algoritmica del lavoro.
La priorità assoluta: sicurezza e tutele sociali
La sicurezza sul lavoro rappresenta la prima e più urgente priorità. Per i rider, la strada è l’elemento centrale dell’attività, ma è anche il luogo in cui si manifestano i maggiori rischi. Tragedie, come quella recente di Andria, ci ricordano quanto sia alta la posta in gioco.
I dati Inail di maggio 2025 evidenziano una situazione critica, con il 77% degli infortuni nel 2023 avvenuti sul lavoro, inclusi sei decessi su sette registrati nello stesso anno. Per affrontare questa emergenza, sono indispensabili:
– Formazione sulla normativa stradale.
– Fornitura di Dispositivi di Protezione Individuale (DPI) adeguati, anche in relazione agli eventi climatici.
– Copertura assicurativa per il mezzo utilizzato.
Inoltre, è fondamentale definire strumenti specifici in materia di infortunio, malattia e maternità che tengano conto della peculiarità di questo modello lavorativo, spesso inquadrato con contratti flessibili o autonomi.
Trasparenza algoritmica ed equo compenso
Un’altra esigenza cruciale è la richiesta di maggiore trasparenza nella gestione algoritmica. La logica di assegnazione degli ordini deve essere chiara e non discriminatoria. I lavoratori devono poter comprendere com’è costruita la tariffa, sia nella proposta iniziale che nella sua effettiva erogazione, garantendo un compenso equo.
La FeLSA Cisl Puglia ha posto questa tematica al centro dei recenti incontri con le principali piattaforme, assieme alla necessità di definire con maggiore precisione:
– Le aree geografiche di competenza.
– La disponibilità oraria dei rider.
– Una riflessione approfondita sull’esercizio del diritto individuale al riposo psico-fisico.
La piena garanzia dei diritti sindacali
Infine, un punto cruciale riguarda la piena garanzia dei diritti sindacali. Non si tratta solo del diritto di adesione a un sindacato, ma della possibilità di esercitare una piena partecipazione alla definizione delle proprie tutele. Questo include:
– La possibilità di eleggere propri rappresentanti sindacali tra i rider.
– Svolgere assemblee riconosciute.
– Avere un confronto paritario e di effettivo riconoscimento con le piattaforme.
La complessità del fenomeno dei rider impone dunque risposte normative e contrattuali innovative. L’obiettivo è chiaro: coniugare l’efficienza del modello digitale con la protezione sociale e i diritti fondamentali dei lavoratori, assicurando che la nuova frontiera del lavoro non si traduca in una regressione dei diritti acquisiti.