Tutti pazzi per ‘Pokémon GO’, chissà se i mostriciattoli virtuali si nascondono anche nel Salento

​È il videogioco più popolare del mondo, la app più scaricata di sempre: si tratta di Pokémon Go il gioco per smartphone che consiste nel dare la caccia nel mondo reale ai mostriciattoli virtuali grazie a Gps e realtà aumentata. La caccia è aperta.

Pokémon, Pokémon ovunque. In questi giorni non si fa altro che parlare del nuovo videogame targato Nintendo che ha già conquistato mezzo mondo. Se sarà soltanto una “moda del momento” non è dato saperlo, quel che conta è che nel giro di poche settimane l’applicazione gratuita dedicata ai personaggi ideati 20 anni fa da Satoshi Tajiri ha conquistato milioni e milioni di persone, pronte a tutto pur di catturare i mostriciattoli nascosti in città.
 
Insomma, per chi pensava che questi “esserini colorati” fossero una cosa anni 90, si sbagliava… I Pokémon sono tornati e si preparano ad un'invasione senza precedenti per buona pace di tutte quelle generazioni cresciute a pane e Pikachu. La realtà aumentata e il Gps  hanno fatto il resto.
   
Per capire la portata del successo basti pensare che in 24 ore il numero di download ha superato gli utenti di un colosso come Twitter, il sito di incontri Tinder ed è riuscito a schiodare le persone da Whatsapp, Snapchat e  persino da Facebook. La notizia che ha generato più scalpore è un’altra: le ricerche relative a Pokémon Go a livello globale hanno superato quelle riguardanti la parola "porno". Il portale YouPorn si è però dimostrato sportivo e ha accettato la “sconfitta”, complimentandosi con la Nintendo capace di questa impresa che ha dell’incredibile.
  
Il meccanismo del gioco è semplice. Pikachu, Dragonite e le altre creature possono nascondersi ovunque: tra i cespugli, sul marciapiede, sul volto di uno sconosciuto. Lo scopo è di catturarli tutti con veri e propri inseguimenti per strada, al parco o in spiaggia.
  
Nel Belpaese ha fatto il suo debutto soltanto venerdì, 15 luglio, ma le premesse per spopolare ci sono tutte. Chissà che non si nascondano anche nel Salento, tra i vicoli del centro storico di Lecce, alla Notte Della Taranta o tra le confezioni di ‘friselle’.  
  
L’importante è tenere gli occhi aperti



In questo articolo: