Una fiaccolata per Marco, il 28enne morto sulla litoranea. In tanti a ‘salutare’ il barman gentile


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Marco Scarnera, il 28enne che ieri ha perso la vita sulla litoranea che collega la marina di San Cataldo a quella di Frigole, lavorava all’«Urban Café», uno dei locali che si affacciano su piazzetta Santa Chiara diventato un punto di riferimento per i giovani che animano la movida leccese. La stessa 'movida' che ora piange per la sua scomparsa. Proprio nella piazzetta diventata per Marco una seconda casa avrà luogo, questa sera, una fiaccolata in suo ricordo.
 
Alle 19.00, amici e conoscenti si ritroveranno nel cuore del centro storico leccese per ‘salutare’ per l’ultima volta il ragazzo conosciutissimo in città e morto tragicamente in un giorno di festa che si è trasformato in dramma. L’incredulità e il dolore sono stati i sentimenti affidati sui social quando la notizia dell’incidente ha iniziato a circolare. In pochi minuti la bacheca del suo profilo è stata letteralmente inondata di messaggi lasciati da chi aveva imparato a volergli bene. «Lecce non sarà più la stessa senza di te» è lo sfogo toccante di un amico. «Anche in paradiso saprai fare i negroni più buoni del mondo. Ciao Angelo» scrive un cliente ricordando i momenti vissuti dal giovane dietro al bancone. 
 
E poi ancora un altro commovente post: «Un fratello. Una città a cui mancherai. Ho iniziato a lavorare con te, sono cresciuto con te, ho imparato tante cose da te. Lavoravi sempre e sapevi bene come spendere i tuoi soldi, mai in cazzate ma solo per le tue tante passioni. Eri pieno di vita e ti invidiavo sempre. Avevi la forza di fare tutto, instancabile. Quando ti ho chiamato e mi ha risposto la polizia stradale una parte di me è rimasta la di fianco a te. Hai lasciato qualcosa dentro ognuno di noi. Sono qui a Milano, inerme. Casa tua è stata casa mia. Le tue cose sono state anche mie. Condividevi tutto con i tuoi amici. A tante persone lascerai un vuoto più profondo e incolmabile di quello che hai lasciato a me, ma, so che mi mancherai e ogni mio ritorno in città non sarà più lo stesso. Ogni sera in quella fottuta città non sarà più la stessa. Mi sento uno stupido ma non mi rimaneva altro che scrivere qua sopra, in modo tale da far vedere a tutti quanto sei riuscito a farti volere bene anche da uno stronzo come me. Mi mancherai. Ci mancherai. Troppo. Non doveva andare così»
 
Marco era alla guida della sua moto, una KTM 1000, quando all’altezza di una curva si è scontrato frontalmente contro un Suv con a bordo una famiglia di Surbo. Stava tornando a casa dopo aver trascorso la pasquetta con alcuni amici a Spiaggiabella. A Lecce però non è mai arrivato.
 
L’urto, violentissimo, è stato fatale. Quando le ambulanze del 118 hanno raggiunto in pochi minuti il teatro della tragedia, per il 28enne non c’era più nulla da fare.  
 
Una giovane vita spezzata in un giorno di festa sulla litoranea San Cataldo-Frigole. ma come hanno scritto i tuoi amici…Buon viaggio Marco.