
È una lotta che non si placa quella avviata da chi vuole fermamente che i propri figli proseguano in un percorso che segue determinate metodologie di apprendimento. Parliamo dei genitori dell’Istituto di via Bruno Cantobelli che in alcune sezioni della scuola dell’Infanzia che si apre su via Romagna, vanta l’applicazione del Metodo Montessori, un metodo di apprendimento che rompe gli schemi, che segue percorsi ispirati al pensiero di Maria Montessori. Tali percorsi, si sa, richiedono approfondimenti didattici diversi dal metodo tradizionale, ma soprattutto spazi. Proprio quegli spazi che non ci sono. Sì, perché non è facile permettere un proseguimento ai bimbi che il prossimo anno si affacciano sulla scuola primaria, a causa della mancanza di aule da poter allestire.
Dopo vari incontri e iniziative – di cui abbiamo già parlato – uno spiraglio di speranza si è intravisto giorni fa, nel momento in cui la delega al ramo è stata affidata a Gaetano Messuti, successo a Carmen Tessitore. L’assessore si è dimostrato disposto ad incontrare i rappresentanti dei genitori, mettendo sul tavolo varie problematiche, insieme all’impegno per risolvere la questione.
Eppure l’istanza che fin da giugno scorso la Direzione Didattica del 4° Circolo ha inoltrato all’Amministrazione Comunale per l’istituzione di una sezione di Scuola Primaria a indirizzo Montessori, supportata da una petizione firmata da oltre 30 famiglie, continua ad arenarsi contro scogli e resistenze.
Così come raccontano i genitori che al Metodo Montessori non vogliono proprio rinunciare “a gennaio, dopo l’ennesima richiesta di incontro, il tema è stato portato all’attenzione della Rete delle Scuole, intorno ad un tavolo di consultazione appositamente convocato, cui nessun esponente politico ha preso parte, nonostante le azioni di sensibilizzazione già svolte dalla Direzione Scolastica e dalle famiglie”.
In quell’occasione la proposta ha incontrato un riscontro positivo di fattibilità da parte degli uffici tecnici competenti, che avrebbero anche individuato degli spazi disponibili presso un’altra sede scolastica. Purtroppo però non vi è stato al contempo risposta della parte politica.
“Nel frattempo – concludono i genitori interessati – si assiste ad un avvicendamento dei responsabili alle principali cariche istituzionali, che porta l’assessore all’Edilizia Messuti a ricoprire la carica di Vice-Sindaco. Per ruolo e competenza di settore, in un incontro fortemente voluto dalla Dirigente e dalle famiglie, all’assessore Messuti è stato chiesto di accelerare il pronunciamento politico, nella convinzione che l’istanza legittima di tante famiglie non possa cadere nel silenzio né tanto meno rimanere inevasa, laddove si fa espressione di un principio – quello della pluralità dell’offerta formativa – che l’Amministrazione Comunale ha già recepito ed esaltato come criterio cardine delle politiche scolastiche attuali e future”.
Va detto, a completamento dell’informazione che nella deliberazione della Giunta Comunale n. 46 del 1 febbraio, relativa all'approvazione delle linee di indirizzo per il nuovo piano dell'offerta formativa territoriale per il prossimo triennio, l’Ente locale detta, tra i principi ispiratori, quello di “garantire la pluralità dell’offerta formativa”.
E allora i genitori si chiedono “alla luce di quale altro ragionevole principio si potrebbero lasciare inutilizzati degli spazi pubblici che dovrebbero essere messi a disposizione della comunità, negando il riconoscimento del diritto allostudio nella differenziazione del metodo didattico?”.