Vertenza dei lavoratori Oss ricollocati in Sanità Service, fallita la II fase delle procedure di raffreddamento


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Si è chiuso con esito negativo l’incontro di ieri in Prefettura tra sindacati, Sanità Service, la società in-house della Azienda Sanitaria di Lecce e la stessa Asl in merito alla vertenza dei lavoratori Oss ricollocati in Sanità Service. Nulla di fatto insomma per quella che tecnicamente è la II fase delle procedure di raffreddamento e conciliazione previste dalle leggi nr. 146/90 e nr. 83/2000 con successive modifiche dopo l’incontro del 18 agosto. Si attendono tempi migliori. Del resto dopo le note vicende giudiziarie partite dall’inchiesta della Procura di Lecce sulla base delle indagini dalla Guardia di Finanza di Otranto in merito ad appalti truccati e concorsi farloccchi, a cui hanno fatto seguito le dimissioni del direttore generale della Asl Rodolfo Rollo e dell’amministratore unico di SanitàService Luigino Sergio, sarà difficile che si sblocchi qualcosa prima che vengano nominato i nuovi vertici.

A dire il vero Asl ieri non si è proprio presentata al tavolo in Prefettura presieduto dal Viceprefetto Vicario Antonio Giaccari, assistito dal Vice Capo di Gabinetto Guendalina Federico e dall’Assistente Economico Finanziario Assunta Martano. Il rappresentante della Asl aveva chiesto il rinvio dell’incontro ad altra data ma le organizzazioni sindacali – Fp Cgil, Fp Cisl, Uil Fp, Fials, Fsi Usae Nursind e Usb – avevano rifutato spingendo per l’effettuazione dell’incontro. Così il prof. Antonio Costa, Sindaco Unico di Sanità Service, si è sentito tutte le richieste dei sindacati, espresse in un elenco corposo, preciso e puntuale. I rappresentanti sindacali hanno ricordato il fabbisogno forte di personale con funzioni di pulitore e hanno chiesto poi la proproga dei 97 lavoratori transitati in Sanità Service almeno fino al 31 dicembre 2022 con possibilità successiva di stabilizzazione in Asl almeno per coloro che abbiano maturato i requisiti previsti dalla legge di bilancio 2022.

Costa ha ricordato ai sindacati che senza la nomina dell’Amministratore Unico che succederà a Luigino Sergio poco o nulla si può fare, ribadendo che in Sede SEPAC l’allora Amministratore Unico aveva dichiarato che per 19 unità sarebbe stata possibile la stabilizzazione in Asl mentre per gli altri si sarebbe dovuta attendere l’approvazione del business plan 202o-2022 dell’azienda in-house che in quella sede avrebbe specificato il proprio bisogno di personale.

Ai sindacati non è rimasto che auspicare che il business plan venga approvato al più presto possibile. ma è difficile stabile i tempi.