Tutti conoscono la lingua (o la penna) tagliente di Vittorio Feltri. Il direttore di Libero e opinionista televisivo se non ha fatto parlare di sé per i suoi pungenti editoriali, ha conquistato l’attenzione con i suoi interventi in cui non le manda certo a dire e non nasconde le sue antipatie o simpatie. Questa volta è un commento al nuovo governo giallorosso a far scoppiare le polemiche. «Lo zoo pieno di terroni e ostile al Nord che li mantiene tutti…». Questa l’infelice battuta apparsa su Libero.
Certo, dopo l’attacco ad Andrea Camilleri, ricoverato in fin di vita in Ospedale e gli altri suoi ‘illustri’ precedenti non ci sarebbe da stupirsi, o indignarsi. Invece, la frase non ha fatto che alimentare una diatriba tra polentoni e terroni che pareva oramai più un retaggio del passato. In realtà è stata una scintilla che ha riacceso il fuoco che evidentemente covava sotto la cenere.
Ma andiamo ad analizzare l’affermazione che ‘nasconde’ almeno quattro offese gratuite degne di nota. Zoo pieno di terroni, sta a significare un recinto nel quale ci sono animali (prima offesa), appartenenti alla razza dei terroni (seconda offesa). Ostile al nord, ovvero avversi e nemici del nord (terza offesa). Che li mantiene tutti, nel senso che il nord Italia fa fronte al sostentamento del sud dell’Italia (quarta offesa).
«Caro Vittorio – ha replicato Luca Fiocca, un lettore di Leccenews24 che ci ha chiesto di poter rispondere a Feltri – noi meridionali siamo persone dabbene, e non animali in quanto non amiamo molto i recinti dai quali per tradizione rifuggiamo. Siamo individui Liberi, come il suo giornale, e la storia lo dimostra perché siamo riusciti a sconfiggere orde di popoli conquistatori a noi avversi. Non siamo terroni più di quanto non lo siano pure gli agricoltori del nord, che con la forza delle loro braccia le garantiscono la colazione mattutina. Definirci addirittura ostili al nord, noi che al nord ricopriamo posti di prestigio negli ospedali, nelle scuole, nei tribunali, nelle imprese, etc. etc. Ciliegina sulla torta, Lei afferma, con convinzione, che il nord ci mantiene. Le vorrei rimembrare che ai tempi del Regno delle due Sicilie, e non sto parlando mica del medioevo, il meridione era lo Stato più ricco e all’avanguardia d’Italia e tra i più floridi in Europa…»