Un Paese fermo, dove è marcato il divario tra Nord e Sud. Fin qui niente di nuovo, purtroppo. Città ingessate, statiche e pigre. Pochi i passi avanti fatti finora specie sul fronte della mobilità sostenibile. È quanto emerge dalla ventiduesima edizione di Ecosistema Urbano, la ricerca di Legambiente realizzata in collaborazione con l'Istituto di Ricerche Ambiente Italia e Sole 24 Ore sulla vivibilità ambientale dei capoluoghi di provincia italiani. Quest’anno a guidare la classifica nazionale sono Verbania, Trento, Belluno, Bolzano Macerata e Oristano. E Lecce? Beh, bisogna scendere all’89esimo posto per trovarla in questa graduatoria. Il capoluogo salentino si trova dietro Taranto (82esima), Brindisi, Foggia e Bari, rispettivamente al 37esimo, 56esimo e 66esimo.
«Anche nella XXII edizione di Ecosistema Urbano – dichiara Francesco Tarantini, presidente di Legambiente Puglia – emerge un quadro sostanzialmente statico delle performance ambientali delle città capoluogo pugliesi, che arrancano e faticano a rinnovarsi in chiave sostenibile. Non si può procedere solo con interventi puntuali. La trasformazione delle città è una grande sfida che non può non passare dalla messa in sicurezza dalle catastrofi naturali, dal rilancio della vita sociale nei quartieri, dalla valorizzazione della cultura, dalla riqualificazione energetica, dall’arresto del consumo di suolo, dagli investimenti nel sistema del trasporto periurbano sino al sostegno alla mobilità nuova».
Emerge un dato molto particolare riguardante il capoluogo salentino: non migliora la produzione annuale pro capite di rifiuti urbani. Anche quest’anno è Lecce che ne produce in quantità maggiore, raggiungendo 614 kg per abitante all’anno. È Foggia, invece, il capoluogo che ne produce di meno, con 456,5 kg per abitante. Sempre in stallo, invece, la raccolta differenziata in tutti i capoluoghi: sebbene vi sia un sensibilissimo aumento delle percentuali restano lontanissimi dagli obiettivi di legge, con Foggia ferma al 6,7%.
Ci sarebbe, poi, il capitolo mobilità urbana. Sul tasso di motorizzazione, ossia il numero delle auto circolanti ogni 100 abitanti, le migliori sono Foggia e Bari, mentre la peggiore è Lecce. Beh, del resto con 12 motocicli presenti altro non poteva essere. Per il tasso di motorizzazione dei motocicli circolanti, Foggia invece si riconferma al primo posto della classifica generale con il valore più basso, ossia 5 motocicli ogni 100 abitanti. Sorpresa per quanto riguarda le isole pedonali: in merito all’indice di ciclabilità, che misura i metri equivalenti di piste ciclabili ogni cento abitanti, è Lecce il migliore fra i capoluoghi pugliesi con 15,22 m_eq/100 abitanti. Sempre il capoluogo barocc risulta migliore per la bassa concentrazione di ozono.
Il dato sulla dispersione dell’acqua dalla rete, ovvero la differenza tra l’acqua immessa e l’acqua consumata per usi civili, industriali e agricoli, conferma un panorama molto variegato: si passa dalla migliore performance di Foggia, prima nella classifica nazionale, con il 5,4%, alla peggiore di Bari, con il 51,3%. Nel mezzo, Brindisi, Taranto e Lecce rispettivamente con il 37,4%, 38,8% e il 45,7%.
Per ciò che riguarda invece il consumo idrico domestico la situazione resta sostanzialmente invariata: rimane alto a Lecce con 153,3 litri pro-capite mentre è il più basso a Foggia con 119,5 litri. È stabile invece la situazione quanto alla capacità di depurazione degli scarichi civili.