“È per me motivo di gioia e onore continuare a ricoprire quest’incarico che mi consente di ricordare e onorare la memoria dei nostri eroici padri che col loro sangue e col loro sacrificio hanno lottato per la libertà dando un significativo contribuito per sconfiggere i nazisti”, con queste parole Wojtek Pankiewicz commenta la sua conferma a vice presidente nazionale dell’Associazione Famiglie Combattenti Polacchi in Italia, attestata nel corso dell’assemblea sociale che si è tenuta il 16 ottobre scorso a Bologna per eleggere gli organi statutari.
“Quest’anno – prosegue Pankiewicz – ricorre l’80° anniversario della formazione nell’URSS dell’Armata di Wladyslaw Anders da cui nel 1943 nacque il 2° Corpo Polacco che successivamente si distinse sul fronte italiano.
Infatti, il 30 luglio del 1941 a Londra il premier del governo polacco in esilio Władysław Sikorski e l’Ambasciatore Sovietico in Gran Bretagna Ivan Majskij firmarono un patto seguito ad agosto dall’amnistia ai cittadini polacchi rinchiusi nelle carceri, nei campi di lavoro e in esilio in URSS a seguito dell’occupazione sovietica della Polonia orientale e dalla formazione di un’armata polacca in URSS sotto il comando del Generale Władysław Andres liberato dalla prigione del NKVD alla Lubjanka.
Desidero perciò ricordare il grande contributo che anche i soldati polacchi diedero col loro sangue e col loro sacrificio per la Liberazione del nostro Paese. Durante la Campagna d’Italia, infatti, il 2° Corpo d’Armata Polacco, si distinse in brillanti operazioni militari come la conquista di Montecassino e le battaglie di Piedimonte, Ancona, Linea Gotica, Faenza e la Liberazione di Bologna. I polacchi combatterono fianco a fianco con le truppe italiane e con diverse unità partigiane, riconfermando il fraterno spirito di amicizia che da secoli univa i nostri due Paesi. Alla fine della guerra, le perdite riportate dal 2° Corpo d’Armata Polacco nella Campagna d’Italia assommarono a migliaia e migliaia di caduti, feriti e dispersi.
Dopo i terribili combattimenti, una parte dell’Armata polacca venne mandata a riposare nel Salento. Qui si sviluppò una sincera fraternità col popolo salentino e qui il lungo cammino di mio padre, che pensava si concludesse col suo ritorno in una Polonia libera, in realtà lo condusse, attraverso l’amore per mia madre, a un’altra Patria, il Salento e l’Italia, che egli ha amato intensamente.
Desidero ricordare – conclude Pankiewicz – anche il bellissimo e significativo evento nella nostra città della scopertura di una lapide commemorativa, in ricordo dell’Istituto Tecnico Agrario polacco il 18 novembre 2019, alla presenza di S.E. l’Ambasciatore della Repubblica di Polonia in Italia, Anna Maria Anders, figlia del generale e del Sindaco di Lecce, Carlo Salvemini, presso l’Istituto Presta-Columella, in via San Pietrio in Lama, che fu scuola agricola militare polacca nel 1945/46”.