“Mandami le tue foto sexy”, 26enne salentino indagato per pornografia minorile

Secondo l’accusa, tra i mesi di ottobre e novembre del 2014, il giovane avrebbe adescato una 12enne romagnola su Facebook.

Avrebbe adescato una minore su Facebook, per avere foto osè. Un 26enne di un paese del Nord Salento risponde del reato aggravato e continuato di diffusione, ma anche detenzione di materiale pornografico.

Il pm Donatella Palumbo, nelle scorse ore, ha notificato l’avviso di conclusione delle indagini.

Si tratta dello stralcio di un’inchiesta più ampia sulla pedopornografia, condotta dalla Procura di Bologna in Emilia Romagna ed in tutta Italia, che ha coinvolto anche il Salento.

Secondo l’accusa, tra i mesi di ottobre e novembre del 2014, il 26enne salentino avrebbe adescato una 12enne romagnola su Facebook. Il giovane utilizzando un falso profilo, avrebbe chiesto alla ragazzina di inviargli  foto sexy. Riuscendo nell’intento, visto che la vittima ben presto gli avrebbe mandato alcuni scatti in cui mostrava le sue parti intime ed appariva nuda.

L’indagato, due anni dopo, venne individuato dagli investigatori che trovarono nel suo computer cinque fotografie dal contenuto pedopornografico. Infatti, le immagini mostravano minori in pose osè e senza veli. Il giovane del Nord Salento, assistito dall’avvocato Vincenzo Magi, potrà chiedere di essere interrogato prima che il pm formalizzi la richiesta di rinvio a giudizio.

Come detto, non si tratta dell’unico indagato. Nello stesso avviso notificato dalla Procura di Lecce, compare anche il nominativo di un uomo della Provincia di Taranto.

La vittima è sempre la 12enne romagnola e il copione molto simile. La richiesta di foto osè sarebbe avvenuta nello stesso periodo sul social network, tramite un falso profilo. L’indagato, in questo caso spacciandosi per un fotografo e prospettandole un futuro da modella, avrebbe avanzato insistesti richieste. “Fattele da stesa… metti il telefono in mezzo alle gambe ed è fatta”, le diceva. Anche in questo caso, la ragazzina avrebbe accettato di mandare cinque scatti in cui appariva in mutande e reggiseno, al suo molestatore.