Contrariati dai risultati negativi che il Casarano Calcio aveva ottenuto in campo si erano presentati allo Stadio Comunale e, con violenza, avevano costretto i dirigenti e i calciatori ad annullare la seduta di allenamento. Qualcuno era riuscito anche ad intrufolarsi nello spogliatoio, dove i giocatori si stavano preparando, obbligandoli ad andare via. Era il 27 aprile. A distanza di mesi gli uomini della Digos, con l’aiuto dei poliziotti del Commissariato di Taurisano e degli agenti del Reparto Prevenzione crimine, hanno consegnato il contro a tre tifosi consistente in un provvedimento di misura cautelare degli arresti domiciliari con l’applicazione del braccialetto elettronico emesso Ordinanza n. 4599/21 dal Gip del Tribunale di Lecce. Uno per ciascun ultras: Gianpiero Ciurlia, di 43 anni, Marco De Paola, di 35 anni, Antonio Ippazio Isernia, di 44 anni.
Non solo, nell’ambito della stessa operazione sono state eseguite sette perquisizioni delegate dal P.M. titolare dell’indagine a carico, oltre che dei 3 citati, anche di altri 4 ultras casaranesi: L. A. di 38 anni, L.F. di 53 anni, S.M di 44 anni e S.G. di 56 anni.
I fatti
L’indagine, condotta dalla squadra tifoserie della Digos di Lecce, è stata avviata all’indomani di un episodio di violenza avvenuto il 27 aprile a Casarano. Quel giorno, un gruppo composto da circa una ventina di tifosi si era dato appuntamento allo stadio comunale per “contestare” i risultati negativi ottenuti della propria squadra. E lo hanno fatto minacciando, con violenza, dirigenti e calciatori lì presenti, costretti ad annullare e rinviare la seduta di allenamento prevista per quel pomeriggio.
In particolare, all’arrivo di alcuni dirigenti sportivi nonché di alcuni calciatori, li accerchiavano e intimavano loro di allontanarsi dalla struttura sportiva in modo aggressivo e minaccioso. Inoltre, episodio ancora più grave, un gruppetto più ristretto di ultras faceva irruzione negli spogliatori e costringeva i presenti, mentre si accingevano a prepararsi per la seduta di allenamenti, ad andare via.
L’immediata attività di indagine portava al deferimento alla locale Procura della Repubblica di 9 supporter, tutti già noti in quanto evidenziatisi in altre situazioni di turbativa e intemperanza in occasione di manifestazioni sportive.
Contestualmente, nei confronti dei responsabili, sono stati notificati 9 provvedimenti di Daspo, predisposti dalla Divisione Anticrimine della Questura di Lecce, che vanno dai 2 anni ai 10 anni (massimo previsto) e con la previsione dell’obbligo di firma.