​Corse clandestine di cavalli dopati: sotto processo 18 persone

Gli imputati dovranno presentarsi il 5 febbraio davanti ai giudici della seconda sezione collegiale. Gli episodi contestati si sarebbero verificati in numerosi comuni del Salento, tra il marzo del 2011 e l’aprile dell’anno successivo.

Finiscono sotto processo i 18 imputati, nell'udienza preliminare sulle presunte corse clandestine di cavalli dopati. Il gup Stefano Sernia ha rinviato a giudizio:  Fabrizio Picca, 49 anni di Taviano; Salvatore Lezzi 64enne di Copertino; Giuseppe Luigi Olimpio 41 anni di Taviano; Salvatore Capone 52enne di Taurisano; Ettore Manni 51 anni, anch'egli di Taurisano; Quintino Tamborrini 56 anni di Neviano; Cosimo Ilario Picca 45enne di Taviano; Vincenzo Cosimo Astore 56 anni di Racale; Piero Alemanno 47anni di Gallipoli; Claudio Dell'Anna 53enne di Nardò; Nicola Zuccaro 75enne anch'egli di Nardò; Amato Luciano De Luca 60 anni di Scorrano; Cesare Gregorio Bruno 67 anni di Nardò; Amato Salvatore De Luca 63 enne di Scorrano; Antonio Luigi Rinaldi 44 anni, Filippo Schiavano, 33 enne e Vito Salvatore Seclì 51 anni, di Taurisano e Luigi Rausa 45enne di Scorrano. Essi rispondono a vario titolo ed in diversa misura, dei reati di associazione a delinquere, maltrattamenti di animali e organizzazione di scommesse clandestine. Gli imputati dovranno presentarsi in data 5 febbraio innanzi ai giudici della seconda sezione collegiale.
 
Il collegio difensivo è composto, dagli avvocati Biagio Palamà, Francesco Fasano, Giuseppe Bonsegna, Luigi Corvaglia, Dimitry Conte, Silvio Caroli, Sonia Santoro, Vincenzo Blandolino, Salvatore Bruno, Simona Carrozzo, Maria Greco, Luigi Greco, Pasquale Rocco Scorrano, Gerado Carriero, Daniele Petracca,Stefano Stendardo e Giancarlo Vaglio
  
Le 18 persone, secondo la tesi del  procuratore aggiunto Ennio Cillo titolare dell'inchiesta denominata "Febbre da cavallo", avrebbero allestito un'associazione a delinquere per lo svolgimento illecito di corse di cavallo clandestine, su vari tracciati urbani che per l'occasione venivano interdette al traffico. La competizione, a cui prendevano parte "regolarmente" fantini e proprietari degli animali e che veniva filmata dalle telecamere, sarebbe stata preceduta da un'intensa attività di scommesse clandestine.L'aspetto probabilmente più degradante della vicenda, sarebbe consistito nel fatto che i cavalli, oltre ad essere messi in pericolo, poiché gareggiavano in situazioni improvvisate, erano dopati con sostanze eccitanti.
 
A capo della cricca, Salvatore Capone, detto Totò, il quale oltre ad essere il gestore di una pista, gareggiava come fantino, organizzava le corse clandestine e la somministrazione di sostanze proibite.
Gli episodi contestati si sarebbero verificati in numerosi Comuni del centro e sud Salento, tra il marzo del 2011 e l'aprile dell'anno successivo.
  
L’inchiesta prese il via dalle indagini condotte dagli agenti di polizia e dal Corpo Forestale che fecero irruzione in una pista abusiva a Scorrano, dove era in corso una competizione clandestina con cinque cavalli da trotto. In seguito a quest'operazione, scattò il sequestro preventivo urgente della struttura, degli equini, dell’autovettura utilizzata come apripista, di quella usata in gara e di numerosi calessi.