Un debito di droga di appena 80 euro, diventati poi cinquecento per un incomprensibile calcolo al rialzo: è questo il tassello mancante nella violenta aggressione, consumata in via Dalmazio Birago, lo scorso 2 novembre. Il malcapitato aveva raccontato ai poliziotti di essere stato assalito da due persone, mentre si trovava alla guida della sua Renault Megane Scenic. Sotto la minaccia di un coltello, era stato costretto a lasciare il posto guida al suo aggressore mentre l’altro si accomodava dietro e una volta raggiunta una zona isolata, i due non hanno esitato a picchiarlo selvaggiamente con calci e pugni, rubandogli portafoglio, telefonino e persino l’auto. Un resoconto dettagliato di quanto accaduto, o quasi.
Se la vittima ha chiarito molti punti poco chiari della vicenda, il resto lo hanno fatto gli agenti della squadra mobile. Tant’è che ieri gli uomini in divisa hanno bussato alla porta di Luca Contaldo, 33enne e Stefano Zampino, 37enne per eseguire un’ordinanza applicativa della misura cautelare, in regime di arresti domiciliari, emessa dal GIP del Tribunale di Lecce su richiesta del Pubblico Ministero, Maria Vallefuoco. I due, con alle spalle un ricco curriculum di precedenti, dovranno rispondere dell’accusa di rapina aggravata e tentata estorsione. Ovviamente in concorso.
Insomma, gli approfondimenti investigativi, le perquisizioni effettuate, il ritrovamento di parte degli oggetti rapinati hanno permesso agli investigatori di costruire un quadro probatorio talmente forte da indurre l’Autorità Giudiziaria a richiedere e ottenere l’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari nei confronti di Contaldo e Zampino che, quella sera del due novembre, hanno voluto dare una lezione all’automobilista che, nonostante i ‘solleciti’ fatti con le buone, non aveva ancora saldato il debito.