​Parto prematuro in casa, l’autopsia ‘la bambina era sana e respirava quando è nata’


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La gravidanza stava procedendo regolarmente quando, nell’ultima settimana, qualcosa è andato storto e per una donna 37enne di origine rumena, da tempo residente a Nardò, il momento più bello della sua vita si è trasformato in una dolorosa tragedia. Durante la notte di sabato 11 febbraio, la futura mamma ha accusato forti dolori tanto da spingerla a chiedere l’aiuto di una vicina di casa. È stata la signora che abita al piano di sopra a chiamare i soccorsi, ma quando un’ambulanza del 118 ha raggiungo l’abitazione non c’era più nulla da fare.
 
La 37enne aveva dato alla luce la sua bambina, ma il cuore della piccolina aveva già smesso di battere all’arrivo dei sanitari. Che cosa è accaduto in quei drammatici momenti? L’autopsia, eseguita dal medico legale Ermenegildo Colosimo, ha dato qualche risposta in più, ma sono ancora tanti i punti avvolti nel mistero.
 
Stando a quanto emerso dall’esame, infatti, la bimba era sana, non aveva nessuna malformazione e quando è nata respirava. La situazione, quindi, è precipitata nel giro di qualche minuto. Secondo il medico legale, è intervenuta, probabilmente, una morte asfittica post parto. Ora toccherà attendere l’esito degli altri esami, compresi quelli sulla placenta, per avere un quadro più dettagliato del dramma.
  
Ricordiamo che, come atto dovuto, sono stati iscritti nel registro degli indagati il nome di quattro medici dell'Ospedale di Galatina. Rispondono dell'accusa di procurato aborto (non di omicidio colposo).
  
Gli indagati sono difesi dagli avvocati Giuseppe e Michele Bonsegna, Ester Nemola e Daniela Bove ed hanno nominato come consulente di parte, il medico legale Roberto Vaglio. I genitori sono invece assistiti dagli avvocati Giovanni Dell'Atti e Maria Grazia Barretta.