I riflettori delle forze dell’ordine sul quartiere Ferrovia non si spengono. La ‘guerra’ dichiarata dal nuovo questore di Lecce, Leopoldo Laricchia con l’operazione «Legalità diffusa: ad oltranza» continua senza sosta, anche questo pomeriggio, quando una volante della Polizia ha arrestato un cittadino pakistano con l’accusa di tentato furto in concorso, lesioni, violenza e resistenza a pubblico ufficiale. Si tratta di Muhammad Abbas, classe 1997, pizzicato dagli uomini in divisa quando le lancette dell’orologio avevano segnato le 18.00. Il 20enne, pochi minuti prima, aveva rotto con un calcio il cosiddetto ‘deflettore fisso’ che si trova sul lato posteriore di un’auto, in questo caso quello sinistro.
Si è persino ferito, nel tentativo di infilare la mano e ‘sottrarre’ qualcosa dalla macchina, parcheggiata nel parcheggio della stazione. Il giovane è stato fermato, è andata meglio al suo complice nell’azione che, almeno per il momento, è riuscito a scappare. L’arresto, infatti, è per tentato furto è in concorso.
Il resto delle ‘accuse’ sono scattate quando è giunto in Questura quando, improvvisamente, ha dato di matto sferrando una testata ad un poliziotto che ha riportato lesioni sullo zigomo destro. Da qui, le lesioni, la violenza e la resistenza a pubblico ufficiale.
Per questo, il 20enne è stato arrestato anche per lesioni, violenza e resistenza a pubblico ufficiale. Abbas, in realtà, è un volto conosciuto alle forze dell'ordine. Il 13 maggio era stato denunciato per danneggiamento in luoghi di culto per aver 'lasciato' la sua firma sulla facciata di una chiesa a Lecce, deturpata con alcune scritte in arabo.
Il 14 maggio era stato denunciato per tentato danneggiamento su immobili privati oltre che per resistenza a pubblico ufficiale. In quell'occasione si è rifiutato anche di dare ai poliziotti le sue generalità. Il 18 maggio, invece, si era allontanato dalla struttura di accoglienza perché a suo dire non idonea. Il 20enne aveva il permesso di soggiorno per richiesta asilo rilasciato dalla questura di Taranto e successivamente gli era stato riconosciuto dalla commissione protezione umanitaria di Lecce lo status di protezione umanitaria.