​Zincherie Adriatiche di Diso, il giudice ‘Nessun danno per l’ambiente durante l’attività’


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Si è concluso il processo penale che ha visto alla sbarra come imputati i legali rappresentanti delle Zincherie Adriatiche di Diso che si sono alternati alla guida della società tra il 2010 e il 2015. Il Giudice del Tribunale Monocratico di Lecce, dottoressa Silvia Minerva, ha accertato che «mai è stato arrecato danno all’ambiente nel corso di tutta l’attività, effettuata dal 1999 al 2015». Gli imputati, però, dovranno pagare la somma complessiva di 31.206 euro a titolo di oblazione per aver continuato a esercitare l’attività dopo che il Tar di Lecce aveva prima sospeso e poi annullato il titolo autorizzativo, che successivamente il Consiglio di Stato ha totalmente ripristinato.
  
L’istanza di oblazione era stata avanzata – con il parere favorevole del Pubblico Ministero, Antonio Negro, che aveva monitorato e controllato il corretto esercizio della facoltà d’uso delle Zincherie, concessa dopo il sequestro – nel corso della prima udienza dell’01 ottobre 2015.
  
Il Giudice, però, a seguito dell’opposizione delle parti civili costituite (il Comune di Spongano, Legambiente ed i signori Bortone e Pellegrino, rappresentate dagli Avvocati Luigi Corvaglia, Luigi Aquaro e Pietro Viola), che sostenevano l’esistenza del danno ambientale, aveva momentaneamente rigettato l’istanza e disposto di procedere con l’istruttoria del processo per accertare la sussistenza del danno lamentato.
  
All’esito dell’istruttoria dibattimentale, l’istanza di oblazione è stata riproposta e il Giudice con una corposissima e dettagliata motivazione l’ha accolta proprio perché dalle prove raccolte a dibattimento non c’è nessun danno per l’ambiente prodotto dalle Zincherie Adriatiche di Diso.
  
Gli imputati sono stati assistiti dagli avvocati Giuseppe e Michele Bonsegna e dal Prof. Ernesto Sticchi Damiani.