A Gallipoli un’operazione della Guardia Costiera per il risanamento del Porto Storico


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Un’importante operazione condotta dalla Guardia Costiera di Gallipoli, in stretta collaborazione con l’Amministrazione Comunale, ha portato alla rimozione di centinaia di sistemi di ormeggio abusivi che occupavano illegalmente un’ampia sezione del porto. L’intervento, durato tre giorni, ha interessato un’area di circa 5200 metri quadrati ad alta valenza storica e paesaggistica, che è stata finalmente restituita alla pubblica fruizione.

L’azione della Guardia Costiera, che ha dato attuazione a una specifica Ordinanza di sgombero del Comune, si è resa necessaria per fronteggiare un’occupazione illecita del demanio marittimo. Nei mesi precedenti, era stata accertata la presenza di circa 150 barche ormeggiate in modo non autorizzato lungo le suggestive mura del Castello Angioino, le arcate del Ponte Seicentesco e gli Scali di alaggio del Rivellino e del Seno del Canneto.

Sebbene i proprietari delle unità (rimasti ignoti) avessero provveduto a rimuovere le imbarcazioni, avevano lasciato sul posto l’intera infrastruttura abusiva: blocchi di cemento, boe (gavitelli), catene, pneumatici e passerelle. Questo scenario non solo comprometteva il decoro della “Città Bella”, ma creava un grave pregiudizio per la sicurezza della navigazione, un impatto negativo sull’ambiente marino e un forte danno al patrimonio storico e artistico di Gallipoli.

L’operazione di ripristino della legalità e del decoro è stata estremamente complessa, richiedendo un notevole sforzo tecnico. I militari specializzati del Nucleo SUB della Guardia Costiera di San Benedetto del Tronto sono stati fondamentali per prelevare dal fondale marino l’enorme quantità di materiali illeciti.

In totale, sono state recuperate e avviate allo smaltimento come rifiuti speciali circa 10 tonnellate di apprestamenti di ormeggio. Un ulteriore, significativo rinvenimento è stata la carcassa di un vecchio natante in legno, completo di motore entrobordo, rimossa dal fondale della seconda arcata del Ponte Seicentesco.

L’intervento si è concluso con l’individuazione di 6 unità da diporto lasciate a secco sullo Scalo del Rivellino, che continuavano a occupare abusivamente l’area demaniale marittima portuale.

Per queste imbarcazioni è scattata un’apposita informativa all’Autorità Giudiziaria. Le unità sono state sottoposte a sequestro penale e rimosse dalla ditta incaricata della custodia giudiziale, concludendo definitivamente l’azione di bonifica del porto di Gallipoli.