Calunniò un medico salentino? A processo l’ex Presidente dell’Ordine, Luigi Pepe

A partire dal 13 giugno, sarà giudicato dal tribunale monocratico di Bologna. Invece, ha avuto inizio nella mattinata di oggi a Lecce, l’udienza preliminare sui presunti soprusi esercitati nei riguardi dell’immunologo Mauro Minelli che si è costituito parte civile.

Nuovo processo per l’ex Presidente dell’Ordine dei Medici della Provincia di Lecce, Luigi Pepe.

Il gup del Tribunale di Bologna, nelle scorse ore, ha rinviato a giudizio, il 71enne originario di Acquarica del Capo, ma residente a Surano, per le ipotesi di reato di calunnia e diffamazione.

Nel corso dell’udienza preliminare, il medico leccese, L.T. 66 anni di Surbo ed il Presidente dell’Ordine dei Medici di Bologna, G.P. 71enne, si sono costituiti parte civile. L.T. è assistito dall’avvocato Alessandro Stomeo.Pepe dovrà presentarsi il 13 giugno prossimo, dinanzi al giudice monocratico emiliano per l’inizio del processo. L’imputato è difeso dal legale Mariangela Pepe.

Secondo il pm Michela Guidi, il 13 febbraio di quattro anni fa, Pepe avrebbe, pur sapendoli innocenti, incolpato di un reato ed offeso la reputazione dei due “camici bianchi”. In particolare, attraverso una querela presentata presso i carabinieri di Bologna, avrebbe affermato come L.T. , al momento dell’iscrizione all’Ordine dei Medici, avesse dichiarato il falso riguardo presunti precedenti penali. Invece, sempre secondo Pepe, G.P. avrebbe “coperto” L.T. , non informando le autorità competenti sulle falsità del medico di Surbo.

Invece,  ha avuto inizio nella mattinata di oggi a Lecce, l’udienza preliminare nei confronti di Luigi Pepe, nell’ambito dell’inchiesta sui presunti soprusi esercitati nei riguardi dell’ex responsabile dal Centro Imid di Campi Salentina. L’immunologo Mauro Minelli, 61enne, si è costituito parte civile con gli avvocati Giuseppe Terragno ed Anna Centonze.

Pepe, in questo procedimento, è difeso dall’avvocato Luigi Covella.

Sul banco degli imputati compaiono anche Amedeo Bianco, 69 anni originario di Napoli ma residente a Torino e Roberta Chiersevani, 70 anni nata a Trieste, con residenza a Gorizia, in qualità di Presidenti, succedutisi all’epoca dei fatti, della Federazione Nazionale Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri (FNOMCO). I tre imputati rispondono del reato di abuso d’ufficio.

L’udienza è stata rinviata al 19 aprile prossimo. Nel frattempo, però potrebbe cambiare il gip, poiché il dr. Alcide Maritati chiederà al Presidente del Tribunale, se doversi astenere dal decidere sul rinvio a giudizio di Pepe. Egli accolse una precedente richiesta di archiviazione, in cui venivano individuati elementi di responsabilità a carico dell’ex Presidente dell’Ordine.

Ricordiamo che nei mesi scorsi, Il pubblico ministero Paola Guglielmi ha chiesto il rinvio a giudizio dei tre imputati. Pepe, secondo la Procura, avrebbe ostacolato la rinuncia di Minelli all’iscrizione dall’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della Provincia di Lecce e la successiva iscrizione presso quello di Potenza. Il pm Guglielmi ritiene, infatti, che Pepe avrebbe “falsamente rappresentato alla (FNOMCO) che non vi erano i presupposti legittimanti di legge”. Nei confronti di Minelli, secondo quanto sostenuto da Pepe, era in corso un procedimento disciplinare, avviato attraverso “convocazione dell’iscritto presso l’ordine per essere audito”, precedente la richiesta di rinuncia all’iscrizione all’Albo di Lecce. In base agli accertamenti condotti dagli uomini di polizia giudiziaria, tale documento si rivelava inesistente e sarebbe servito a Pepe, afferma il pm, soltanto “al fine di assicurarsi l’impunità sul piano disciplinare, in relazione a tutte le condotte vessatorie sulle quali la Federazione si sarebbe dovuta pronunciare, su istanza del Minelli, che aveva altresì trasmesso l’avviso di conclusione delle indagini a carico del detto Pepe”.

Invece, gli altri due indagati di questa seconda inchiesta, ovvero i Presidenti del FNOMCO Amedeo Bianco e Roberta Chiersevani, avrebbero secondo il pm Guglielmi “omesso di attivare il proprio potere disciplinare nei confronti di Luigi Pepe”.

Il Presidente dell’Ordine dei Medici, intanto, è già finito sotto processo per il filone principale sulle presunte pressioni sul Centro Imid di Campi Salentina ed il suo dirigente Mauro Minelli, al fine di “costringerlo” a dimettersi.



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