Tre persone finiscono sotto processo per i presunti abusi edilizi nella realizzazione di una mastodontica diga marittima in località “Arenosa”.
Il Gup Michele Toriello, all’esito dell’udienza preliminare, ha rinviato a giudizio Alessandro Arseni, 66enne di Diso, responsabile dell’ufficio Tecnico comunale; Vito Antonio Morello, 50 anni di Caprarica, legale rappresentante della omonima impresa che si è aggiudicata l’appalto dei lavori; Primo Stasi, 61enne di Lecce, legale rappresentante della Etacons, progettista e direttore dei lavori.
Rispondono dei reati di abusivismo edilizio ed inquinamento ambientale.
Sono difesi dagli avvocati Tommaso Millefiori, Alessandro Caggia, Domenico Mastrolia, Laura Minosi e Andrea Sambati. La prima udienza del processo verrà celebrata il 22 gennaio 2019, dinanzi al giudice monocratico Fabrizio Malagnino.
L’inchiesta
Secondo l’accusa, rappresentata dai pubblici ministeri Roberta Licci ed Elsa Valeria Mignone, i quattro imputati, in concorso tra loro, avrebbero effettuato in zona costiera sita in Marina di Diso, località Arenosa, (ricompresa nel Parco Naturale Costa d’Otranto e ricadente nell’ambito del SIC “Costa d’Otranto – Santa Maria di Leuca”) una serie di interventi edilizi illegittimi.
In particolare, viene contestata la realizzazione di una mastodontica diga marittima estesa per un area di circa 6.250 mq., con l’utilizzo di circa 24mila tonnellate di massi. I progetti presentati ed assentiti per “intervento di difesa e consolidamento del tratto di costa in località Arenosa” avrebbero, secondo la Procura, modificato il profilo della scogliera e determinato la distruzione e comunque il deturpamento della biodiversità dei fondali interessati dall’intervento.
Il cantiere, occorre ricordare, venne sottoposto a sequestro preventivo, nell’aprile del 2016.
Le indagini sono state svolte dalla Tenenza della Guardia di Finanza di Tricase e dalla Capitaneria di Porto di Gallipoli. Inoltre, nel corso delle indagini, è stata eseguita una perizia tecnica, su incarico del pubblico ministero, affidata ai prof. Paolo Sansò e Ferdinando Boero.