Dovrà affrontare un processo l’uomo arrestato nei mesi scorsi con l’accusa di avere maltrattato la compagna ed abusato della figlia di quest’ultima.
Al termine dell’udienza preliminare, il gup Alcide Maritati ha rinviato a giudizio l’imputato con l’accusa di maltrattamenti, violenza sessuale e tentata violenza sessuale.
Il processo si aprirà il 7 dicembre dinanzi ai giudici della prima sezione penale. Sul banco degli imputati compare un 44enne residente nel leccese. Difeso dagli avvocati Rita Ciccarese e Francesco Calcagnile, potrà dimostrare l’estraneità alle accuse nel corso del dibattimento.
Intanto, le presunte vittime si sono costituite parti civili con gli avvocati Maria Cristina Brindisino ed Ester Nemola.
L’uomo venne arrestato lo scorso 18 febbraio a seguito dell’ordinanza a firma di Alessandra Sermarini, richiesta dal sostituto procuratore Simona Rizzo.
I fatti si sarebbero verificati dal maggio del 2020 sino al 16 novembre del 2021.
Come si legge nell’ordinanza, l’uomo «Aveva sostituito la piccola alla compagna come se fosse lei la moglie……. pretendendo che la bambina lo accompagnasse a fare la spesa, imprecando e diventando violento se la madre si occupava della casa al posto suo. Colpendola con schiaffi in faccia e sul sedere, colpi di cinta sulle cosce e sulla schiena, le tirava i capelli, le sferrava calci nella pancia». Nell’ordinanza, infatti, il gip sottolinea come l’uomo finito in carcere considerasse e trattasse la bambina come una moglie.
L’uomo aveva inoltre nei confronti della figliastra delle attenzioni sessuali. Violenze che la bambina ha avuto paura e vergogna a confidare.
Durante l’interrogatorio di garanzia, l’uomo negò ogni accusa dinanzi al gip.
