La Procura chiede l’archiviazione per l’insegnante aggredito dai genitori di un alunno per un presunto schiaffo al figlio. Invece, il padre e la madre del bambino finiscono sotto inchiesta.
Sono questi i risvolti dell’indagine su quanto accaduto nel marzo scorso, presso una scuola primaria di Melissano. Dopo le rispettive denunce e gli accertamenti investigativi condotti dai carabinieri della locale stazione, l’inchiesta si è divisa in due tronconi. Il sostituto procuratore Massimiliano Carducci, ha infatti chiesto di archiviare il procedimento che vedeva il 50enne sotto accusa per abuso dei mezzi di correzione, non essendo emersa alcuna prova di quanto gli veniva contestato. Il docente è assistito dall’avvocato Federico Pellegrino che, durante le indagini, ha prodotto una serie di documenti tra i quali le lettere e gli attestati di stima dei suoi alunni.
Ad ogni modo, l’intera vicenda giudiziaria non si chiude qui. Infatti i genitori del piccolo studente hanno già presentato opposizione all’istanza del Pubblico Ministero, attraverso l’avvocato Biagio Palamà. In particolare, la difesa chiede di ascoltare gli altri alunni che avrebbero assistito ai fatti. La discussione in aula dinanzi al gip Cinzia Vergine è fissata per il 27 maggio 2020. Dopo l’udienza camerale, il giudice deciderà se archiviare o disporre nuove indagini.
Intanto, come detto, la coppia di Melissano è finita sotto inchiesta ed entrambi i genitori risultano indagati con le accuse di minacce e percosse.
I fatti
I fatti risalgono al 30 marzo del 2019 e le indagini presero il via dopo le denunce “incrociate” dei genitori dello studente e dell’insegnante. Sarebbe emerso che il padre di un alunno di 7 anni si era recato a scuola durante l’orario scolastico, poiché il figlio accusava dolori addominali. Quest’ultimo gli avrebbe confidato di avere ricevuto uno schiaffo sulla mano dal maestro, per non aver fatto i compiti.
Il padre a quel punto chiese al bidello di parlare con il docente. E una volta incontrato, lo avrebbe minacciato con frasi del tipo: “stai attento a quello che fai…ti metto le mani addosso e ti spacco la faccia”. L’insegnante si sarebbe difeso sostenendo che al momento del presunto schiaffo non era neanche presente in classe, poiché impegnato a fare delle fotocopie.
Ad ogni modo, dopo aver riportato il figlio a casa, il padre e la madre sarebbero tornati a scuola, all’uscita degli studenti. Ed avrebbero iniziato ad inveire, con minacce di morte, contro il docente alla presenza di altri insegnanti e dei collaboratori scolastici, nell’atrio dell’edificio scolastico. Il padre del bambino lo avrebbe poi colpito con calci a pugni, mentre la moglie lo strattonava.
Il docente, a quel punto, accusò un malore e venne accompagnato in ospedale, presso il «Cardinale Panico» di Tricase e medicato per dolori all’addome ed un livido in faccia.
Successivamente, anche la scuola aprì un’indagine interna, da cui non emersero responsabilità da parte del docente.