Picchiati brutalmente perché hanno discusso con due prostitute, due pachistani finiscono in Ospedale

È stato individuato uno dei tre aggressori che hanno picchiato due pakistani, rei di aver discusso con alcune prostitute bulgare. È caccia agli altri due.

Le lancette avevano da poco segnate le 4.00, quando gli agenti della sezione volanti si sono precipitati in Giuseppe via Libertini, dove era stata segnalata un’aggressione a due cittadini stranieri. Quando i poliziotti hanno raggiunto la strada nel cuore della movida leccese hanno trovato, in effetti, due giovani pakistani di 27 anni feriti. Sul volto avevano i segni delle botte prese, tant’è che è stato necessario accompagnarli al Pronto Soccorso dell’Ospedale “Vito Fazzi” di Lecce per le cure del caso.

Le indagini, avviate dagli uomini in divisa, hanno raccontato un’altra faccia della storia: la violenza era solo l’ultimo atto di screzi cominciati nel primo pomeriggio, quando i due pakistani avevano ‘discusso’ e forse importunato alcune prostitute bulgare, a pochi passi dalla stazione ferroviaria. Non è dato sapere tre cittadini bulgari siano intervenuti ad aiutare le lucciole che nella zona esercitano il mestiere più antico del mondo, fatto è che hanno preso a calci e pugni di due pakistani, forse per dargli una lezione. Ma la storia non si è conclusa lì.

Il secondo round

Alle 2.30 i pachistani hanno incontrato di nuovo gli aggressori in viale dell’Università. E ne è nata una nuova discussione, talmente animata che è stato richiesto l’intervento della polizia. Quando gli agenti hanno raggiunto il posto, però, i tre violenti si erano già dileguati. Avevano fatto perdere le loro tracce.

C’erano solo i due pakistani che, come detto, sono stati accompagnati al Vito Fazzi. Uno ha riportato un trauma facciale con prognosi di venti giorni, l’altro un trauma cranico con ferita lacerocontusa e setto nasale rotto. Ne avrà per quindici giorni.

Nel frattempo i poliziotti si sono messi sulle tracce degli aggressori, scovandone uno: si tratta di un 33enne bulgaro, volto già noto alle forze dell’ordine. Per lui è scattata una denuncia in stato di libertà per lesioni aggravate.

Le indagini sono tutt’altro che chiuse, anzi continuano per dare un volto agli altri due complici violenti.



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