Agguato a Nardò il cerchio si stringe. Due arresti nel pomeriggio


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Le indagini sono state fitte, fittissime ed hanno impegnato le Forze dell’ordine e tutti gli organi inquirenti al fine di fare luce su quanto avvenuto a Nardò lunedì 16 maggio su corso Galliano.

Le attività investigative messe in atto dai carabinieri della Compagnia di Lecce e di Gallipoli, insieme ai colleghi della stazione di Nardò, sono state intense, tra analisi e rilievi. Da subito, però, il cerchio aveva cominciato a stringersi intorno a tre soggetti: Francesco Russo, 64enne già noto, il figlio Giampiero e un uomo di origini siciliane.

Nei giorni scorsi i tre risultavano indagati con l’accusa di tentato omicidio aggravato dal metodo mafioso. A quanto è emerso, ci sarebbe un giro di estorsione all’origine del gesto che ha portato in ospedale Giovanni Calignano, 27enne del posto e anch’egli volto già noto.

In queste ultime ore, a conclusione dell’azione rapida messa in atto dai militari dell’Arma, sotto il coordinamento della Procura nella persona del pubblico ministero Stefania Mininni, sono state eseguite tre ordinanze di custodia cautelare. Il primo provvedimento è stato eseguito nella giornata di ieri a Novara, gli altri due nel primo pomeriggio di oggi nei confronti di Russo padre e Russo figlio.

Ora agli arresti, i presunti responsabili dovranno chiarire agli inquirenti i lati ancora oscuri della vicenda e portare all’individuazione di chi materialmente abbia premuto il grilletto all’indirizzo di Calignano, ‘reo’ a quanto pare di aver difeso una vittima di estorsione.

Tutti i dettagli verranno forniti nella mattinata di domani nel corso di una conferenza stampa presso il comando provinciale dei carabinieri di Lecce, in via Lupiae.