Le lancette avevano da poco segnato le 20.00, quando alcuni colpi di arma da fuoco hanno “scosso” piazzale Genova, nel quartiere Stadio. Nel mirino di un agguato, un vero e proprio messaggio intimidatorio, è finito Mirko Monaco.
Il 36enne leccese (fratello dell’ex collaboratore di giustizia della Sacra Corona Unita Giampaolo Monaco, conosciuto nell’ambiente criminale come “Gianni Coda”) è stato raggiunto da due colpi di pistola mentre si trovava sul pianerottolo della sua abitazione.
Nonostante le ferite, il giovane è riuscito a chiedere aiuto e raggiungere l’ospedale “Vito Fazzi” di Lecce, dove è stato sottoposto agli accertamenti del caso. Non è in pericolo di vita, ma è la seconda volta che scampa ad un agguato. 11 anni fa, nel 2009, fu colpito da un proiettile, sempre a una gamba.
Sul luogo dell’accaduto, una volta lanciato l’allarme, si sono precipitati gli agenti della squadra mobile che hanno avviato le indagini, nelle mani del Pubblico Ministero di turno Giorgia Villa. Ai colleghi della Scientifica, invece, il compito di cercare tracce dell’autore o degli autori del gesto. Stando alla dinamica e ai bossoli ritrovati dagli uomini in divisa, anche in strada, sembrerebbe che l’intento fosse quello di ucciderlo, non di spaventarlo o ferirlo. Un omicidio mancato perché qualcosa è andato storto, quindi.
Mirko Monaco ha diversi precedenti penali alle spalle. Nel 2013, fu arrestato per la tentata estorsione con l’aggravante delle modalità mafiose, ai danni del titolare di una sala giochi.
Per quello stesso episodio, il fratello Giampaolo fu condannato ad 8 anni ed 11 mesi; Mirko Monaco, invece, fu assolto in primo grado, sentenza poi ribaltata in Corte d’Appello dove arrivo la condanna a 4 anni e 4 mesi.
