Senza auto non può accompagnare la figlia a scuola, l’appello “aiutatemi a pagarle l’abbonamento per il bus”


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La prima cosa a cui rinuncia una famiglia costretta a fare i conti con le difficoltà quotidiane da affrontare con il portafoglio perennemente vuoto sono i trasporti. Un “lusso” che non ci si può concedere quando bisogna pensare a pagare l’affitto e le bollette che si accumulano nel cassetto, quando i conti con le poche entrate a disposizione non quadrano, quando si ha difficoltà anche a mangiare.

Chi non ce la fa deve fare a meno anche di quelle cose che, in passato, sembravano indispensabili. Rinunciare, però, può avere delle conseguenze anche sugli altri componenti della famiglia come è accaduto ad un disoccupato residente di un paese dell’hinterland di Lecce che, non avendo alcun introito, ha dovuto vendere la sua macchina. Si sposta come può, solo che ora non può più accompagnare tutte le mattine la figlia che frequenta una scuola del capoluogo barocco. Per questo, ha lanciato un accorato appello affinché qualcuno di buon cuore lo aiuti a pagare un abbonamento per il bus. 

“Non chiedo nulla per me –  ha dichiarato l’uomo disperato – ma per mia figlia. Non mi posso permettere neanche di pagare le 22,50 previste dall’abbonamento”. Il grido è stato ascoltato, come sempre, dall’Associazione Pronto Soccorso dei Poveri, capitanata da Tommaso Prima. “Pensate se fosse vostra figlia. I genitori di questa ragazza non hanno possibilità. Per favore, qualcuno acquisti l’abbonamento per loro” ha commentato Tommaso, da sempre accanto ai più deboli.

Chiunque volesse dare il proprio contributo può contattare l’associazione “Pronto Soccorso dei Poveri” al numero 346 953 7000.