Stessa storia, stesso posto, stesso ospedale. Il ‘Vito Fazzi’ di Lecce torna al centro delle cronache per una delle emergenze che lo attanaglia da tempo. Non parliamo di carenza di personale, di prestazioni mal eseguite o dall’imbottigliamento tra i corridoi del Pronto Soccorso, ma torniamo a occuparci di blatte e scarafaggi.
La storia, come detto, si ripete ma non sembra fare più di tanto scalpore. Andiamo con ordine. Sono circa le ore 22 di ieri sera, proprio il Pronto Soccorso è alle prese con decine e decine di pazienti in attesa di cure e di ricoveri. I posti letto latitano e i familiari dei pazienti prendono posto tra le sale d’attesa.
Qualcuno di loro – e che ci racconta questa storia – ha trovato qualche sedia alla fine del corridoio dei codici verdi e bianchi, al piano seminterrato del nosocomio salentino. Paziente e famiglia sono lì da ore, dalle prime ore del pomeriggio, rassegnati a una notte sulle lettighe del reparto.
Tra la preoccupazione dell’infermità del malcapitato parente, la stanchezza e la spossatezza, alcuni cittadini di Lecce si ritrovano seduti in attesa di notizie quando, d’un tratto, sbuca alle loro spalle un’enorme blatta.
Il simpatico animaletto è saltato fuori da una stanza, adibita a ripostiglio, è inizia a vagare nella stanza. Qualcuno sorride, altri inorridiscono, altri ancora mostrano sui volti lo sconforto nel vedere una cosa simile all’interno di una struttura sanitaria.
Nessuno vuole far nel male alla blatta e così uno di loro prende la decisione di aprire la stanza da dove è sbucata la blatta, nell’intento di cercare qualcosa per allontanare l’animale da quel posto, portarlo all’esterno, senza fare del male. Ed ecco l’altra sorpresa: all’apertura della porta dello sgabuzzino iniziano a correre altre blatte e scarafaggi, in una corsa nervosa sulle loro lunghe zampette. Una scena molto simile, insomma, di quella raccontata lo scorso agosto quando una donna incorciò un insetto sempre nel Pronto Soccorso.
La porta viene richiusa immediatamente e la blatta che per prima si era affacciata tra le stanze del Pronto Soccorso viene fatta uscire in qualche modo. Proprio in quel momento ecco passare una infermiera del ‘Fazzi’: ‘siamo in buona compagnia’ – scherzano i familiari dei malati in attesa. ‘Lo sappiamo’, la sommessa risposta dell'operatrice sanitaria.