Il Pm Antonio Negro ha richiesto un nuovo provvedimento di sequestro a danno di alcuni manufatti della discoteca di uno stabilimento balneare. Il Gip Cinzia Vergine ha successivamente emesso un decreto di sequestro preventivo, applicato poi dai Carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico di Lecce. L'accusa sostiene che dopo un precedente dissequestro, i lavori di rimozione delle strutture abusive (e adeguamento di quelle sanabili) sarebbero stati eseguiti solo in maniera parziale.
L’accusa, dalla quale ora i titolari dovranno difendersi, è di abusivismo edilizio nei confronti della discoteca ubicata in uno stabilimento balneare situato a Otranto, Frazione “Alimini”. Ad eseguire il decreto di sequestro preventivo d’urgenza – emesso dal Gip Cinzia Vergine – sono stati i Carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico di Lecce, che hanno così posto i sigilli ad alcuni manufatti: pavimentazione ed opere edili relative all’ingresso, alla pista da ballo e all’area a servizio dello stabilimento balneare; un’area di circa 1000 metri quadrati destinata ad intrattenimenti danzanti; coperture delle superfici adibite a ingresso comune della struttura, dell’aerea utilizzata come pista da ballo e dei servizi annessi; due piattaforme in cemento utilizzate per ospitare servizi igienici e docce; strutture realizzate con pannelli coibentati su pavimentazione in cemento; nove aiuole in cemento armato; vari muretti di recinzione.
Tutte opere realizzate – stando alle prime indagini svolte dagli operatori del Noe – in assenza dell’idoneo titolo abitativo e per di più nella zona ricadente in un sito di importanza comunitaria sottoposto a vincolo paesaggistico e geologico. Tempo fa venne concesso il dissequestro al fine di consentire la rimozione delle strutture abusive e l'adeguamento di quelle sanabili. Ma a seguito di una verifica delle opere di adeguamento realizzate dalla società che gestisce lido e discoteca, il Noe ed il consulente tecnico appositamente nominato avrebbero accertato che alcuni dei lavori erano stati effettuati solo parzialmente, mentre altri, invece, non erano stati realizzati affatto. Motivazioni che hanno spinto il pubblico ministero Antonio Negro a richiedere il nuovo provvedimento di sequestro.