Dopo la notizia, lo scorso 19 marzo, di un’inchiesta, denominata “Dirty Soccer”, sul mondo del calcio riguardante l’alterazione di alcuni incontri di Serie D e Lega Pro, condotta dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro che ha portato a decine di fermi in tutt’Italia nei confronti di calciatori, dirigenti e presidente di club; 70 persone indagate, 50 delle quali fermate; oltre 30 squadre coinvolte tra cui Pro Patria, Barletta, Brindisi, L'Aquila, Neapolis Mugnano, Torres, Vigor Lamezia, Sant'Arcangelo, Sorrento, Montalto, Puteolana, Akragas e San Severo, oggi, un nuova bufera si abbatte sul pallone.
Antonino Pulvirenti, presidente del Catania, infatti, è stato arrestato nell’ambito delle indagini, questa volta coordinate dalla Dda della città etnea e condotta dalla Digos, in collaborazione con la Polizia postale. Anche in questo caso perquisizioni sono state eseguite in diverse città d’Italia tra cui a Roma, Chieti, Campobasso e, naturalmente Catania.
Insieme al numero uno dei rossoazzurri, ai domiciliari, sono finiti in manette anchel’amministratore delegato Pablo Cosentino, il direttore generale Daniele Delli Carri, e altri quattro agenti di scommesse sportive e procuratori sportivi: Giovanni Impellizzeri, Piero Di Luzio, Fabrizio Milozzi e Fernando Arbotti.
Per tutti l'accusa è di associazione per delinquere finalizzata alla frode sportiva e truffa. Secondo l’accusa, infatti, alcune vittorie del Catania sarebbero state concordate a tavolino dietro il pagamento di denaro, facendo in modo che la compagine calcistica evitasse la retrocessione.
La nuova inchiesta è stata denominata “I treni del gol”, ulteriori dettagli si conosceranno dopo le ore 11.00, al termine della conferenza stampa che si svolgerà presso la Procura della Repubblica di Catania e in cui si illustreranno da parte degli inquirenti i particolari dell’operazione.