
Una bufera giudiziaria rischia di abbattersi sul Comune di Surbo, a seguito di una scottante inchiesta della Procura leccese.
Gli indagati
Le indagini sono coordinate dal pm Guglielmo Cataldi della Direzione Distrettuale Antimafia e dal sostituto procuratore Antonio Negro e condotte dal comando provinciale dei Carabinieri di Lecce. L’avviso di conclusione delle indagini preliminari è stato notificato a nove persone. Si tratta di: Franco Vincenti, 62 anni, di Surbo, assessore ai Lavori Pubblici; Giovanni Frassanito, 57 anni, di Veglie, responsabile del settore Servizi Tecnici del Comune; Antonio Pellegrino, 42enne boss di Squinzano, già condannato per associazione mafiosa; Oronzo e Vincenzo Trio, di 37 e 39 anni, rispettivamente amministratore di fatto e procuratore speciale della Trio Costruzioni srl, di Surbo; Alessandro Monaco, 41 anni, di Lecce, direttore tecnico della Trio Costruzioni; Giuseppe Conte, 63enne, di Surbo e Oronzo Fasano, 41enne anch’egli di Surbo, esecutori materiali dei lavori; Franco Mele, 53 anni, di Surbo, titolare dell’impresa sub-appaltatrice. Rispondono a vario titolo ed in diversa misura delle ipotesi di reato: minacce aggravate dal metodo mafioso, frode, falsità materiale in atti pubblici e finanziamento illecito ai partiti.
I fatti
Gli episodi contestati dalla Procura si sarebbero verificati tra maggio del 2012 e luglio del 2014. Secondo l’accusa, Vincenzo e Oronzo Trio, Monaco, Conte, Fasano, Mele e Frassanito avrebbero commesso una frode nell’esecuzione dell’appalto pubblico per Piazza Unità Europea, nel centro di Surbo. Nello specifico, avrebbero computato lavori mai effettuati o realizzati in difformità rispetto al capitolato tecnico dell’appalto, di valore superiore ad un milione di euro, falsificandone i relativi certificati di regolare esecuzione. In particolare, avrebbero utilizzato basoli di diverso spessore e compiendo uno scavo inferiore al previsto.
Sotto la lente d’ingrandimento della Procura sono finiti anche i lavori di urbanizzazione primaria in zona Fontanelle. Vincenzo Trio e Monaco avrebbero computato lavori di sbancamento mai effettuati, per un valore complessivo di oltre 20mila euro. Grazie al contributo di Frassanito che avrebbe fornito il certificato di regolare esecuzione dei lavori, in cui veniva falsamente attestato che si erano svolti in conformità dei patti contrattuali e che i prezzi applicati alle singole categorie erano quelli previsti dal contratto.
Inoltre, Vincenzo e Oronzo Trio sono accusati di avere sostenuto economicamente la campagna elettorale di Vincenti, candidato alle elezioni comunali del 2013. Attraverso contributi, senza la deliberazione dell’organo societario della Trio s.r.l. e senza la regolare iscrizione nel bilancio della società. Ad esempio, i due Trio facevano istallare un palco per un comizio elettorale di Vincenti, nel maggio del 2013.
Le “accuse” della Procura riguardano anche le minacce verso alcuni operai per costringerli a non ribellarsi al mancato pagamento degli arretrati nello stipendio e del Tfr.
Oronzo Trio si sarebbe servito della forza intimidatrice di Antonio Pellegrino appartenente alla Sacra Corona Unita. In un caso, il pluripregiudicato avrebbe indirizzato all’operaio, attraverso una terza persona, la minaccia “anziché metterci una pietra sopra, la pietra gliela tiro in faccio”. In un’altra circostanza avrebbe proferito la frase ” altrimenti stamattina io lo faccio mettere in un sacchetto di plastica della spazzatura e lo faccio scendere alla spazzatura direttamente”.
I nove indagati sono assistiti, tra gli altri, dagli avvocati Elvia Belmonte, Luigi Rella ed Antonio Savoia. Hanno adesso a disposizione 20 giorni di tempo per chiedere di essere ascoltati in Procura, fornendo la propria versione dei fatti o produrre memorie difensive.