
Scoperchiato il “vaso di Pandora” la tempesta giudiziaria che si è abbattuta sulla sanità brindisina è culminata con l'esecuzione di 22 ordinanze di custodia cautelare, di cui 11 in carcere e ben 133 indagati. Associazione per delinquere, turbativa d’asta, falso in atti pubblici, corruzione, frode in pubbliche forniture, violazione del segreto d’ufficio, queste le ipotesi di reato, a vario titolo, contestate. Al centro, un numero impressionante di gare d’appalto “pilotate” finite sotto la lente di ingrandimento di magistrati e investigatori per un giro d’affari che ruota intorno ai 34 milioni di euro. 36 quelle su cui pesano “gravi indizi” su 60 bandi, negli anni dal 2006 al 2011. In cambio “cadeaux” fatti di viaggi, contratti a tempo indeterminato, partecipazioni societarie, gioielli, mobili firmati e altro ancora.
Un terremoto che, giocoforza, si ripercuote anche sulla Asl di Lecce. Sospetti, non per forza fondati, su cui comunque far luce.
Uno perché nell’elenco degli indagati spuntano nomi “familiari” tra cui Rodolfo Rollo, ex direttore generale della Asl di Brindisi e attuale direttore del distretto sociosanitario di Lecce, e Fiorenzo Pisanello, attuale capo dell’area tecnica leccese. Il direttore generale, Valdo Mellone per i due ha annunciato l’avvio di un procedimento disciplinare. Un atto dovuto.
Due perché alcune ditte coinvolte nell’inchiesta “Mercadet” sono aggiudicatarie di appalti anche nella sanità salentina. Da accertare, anche la il ruolo di Vittorio Marra, amministratore di fatto, assieme a Adolfo Rizzo, dell’ati Re.Vi., entrambi finiti in carcere insieme a Vincenzo Corso, ingegnere capo dell'area tecnica dell'Asl di Brindisi, personaggio chiave dell'inchiesta e regista dell'intera operazione; Giovanni Borromeo, consigliere d'amministrazione della società partecipata della Provincia di Brindisi. E poi: Roberto Braga, Emilio Piliego, Antonio Ferrari, Cesarino Perrone, Antonio Camassa, Giuseppe Rossetti, Tommaso Vigneri.
Anche su questo fronte è prevista una verifica interna, passando tutto al setaccio, contratto per contratto.