Si conclude con alcuni sconti di pena, il processo di Appello bis relativo alla maxi “Coltura” sul presunto intreccio Mafia-Politica a Parabita e su di un ingente traffico di droga.
La Corte di Appello (Presidente Ettore Nesti) ha così rideterminato le pene: 19 anni, 3 mesi e 10 giorni per Marco Antonio Giannelli, 34 anni di Parabita (20 anni, nel primo processo di Appello); 5 anni, 2 mesi e 20 giorni per Cristiano Cera, 28enne, di Ugento (6 anni e 4 mesi); 13 anni e 2 mesi per Vincenzo Costa, 55enne, di Matino (14 anni); 10 anni e 2 mesi Mauro Ungaro, 36enne, di Taurisano (10 anni e 10 mesi); 14 anni, 11 mesi e 10 giorni per Besar Kurtalija, 32 anni, di Parabita (16); 11 anni e 4 mesi per Fernando Mercuri, 56enne, di Parabita (12); 12 anni ed 8 mesi per Orazio Mercuri, 49, di Parabita (14); 10 anni e 4 mesi per Giovanni Picciolo, 37enne, di Collepasso (11 anni); 11 anni per Matteo Toma, 40enne, di Parabita (11 anni ed 8 mesi).
Il collegio difensivo
Il collegio difensivo è composto dagli avvocati Luca Laterza, Americo Barba, Stefano Palma, Elvia Belmonte, Mariangela Calò, Luigi e Alberto Corvaglia, Laura Minosi, Gabriella Mastrolia, Gabriele Valentini, Francesco Fasano, Vincenzo e Antonio Venneri, Biagio Palamà, Luigi e Michelangelo Gorgoni, Walter Zappatore, David Alemanno, Luigi Suez, Vincenzo Blandolino, Pietro Ripa, Elisa Seclì, Maria Greco, Francesco Piro ed Emanuele Romano.
Il Comune di Parabita è assistito dall’avvocato Giovanni Bellisario.
In precedenza, la Cassazione aveva annullato alcune aggravanti e disposto per diversi reati, un nuovo processo di Appello.
Gli “ermellini” hanno comunque confermato molte imputazioni ed alcune condanne maturate nel primo processo di Appello
Ricordiamo che nell’ottobre del 2016, si è concluso con la condanna a circa 180 anni di carcere, il maxi processo. Il gup Michele Toriello al termine del rito abbreviato, celebratosi nell’Aula Bunker di Borgo San Nicola, ha emesso una sentenza di colpevolezza nei confronti di 19 imputati, disponendo anche due assoluzioni.
L’inchiesta Coltura
La delicata operazione investigativa “Coltura” condotta dai Ros, avviata nel 2013 grazie anche alle dichiarazioni del collaboratore di giustizia Massimo Donadei, ha permesso di ricostruire il processo di riorganizzazione interna del sodalizio mafioso Giannelli, dunque la reggenza assunta da Marco Antonio, come detto, figlio del boss storico Luigi Giannelli.
Gli imputati rispondono a vario titolo ed in diversa misura di associazione mafiosa, associazione per delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti, estorsione, detenzione illegale di armi, corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio, corruzione di persona incaricata di pubblico servizio e danneggiamento seguito da incendio.
Ricordiamo poi che è in corso davanti ai giudici della seconda sezione collegiale, il processo a carico di Giuseppe Provenzano, ex vice sindaco di Parabita, assistito dall’avvocato Luigi Corvaglia, che ha scelto di essere giudicato con il rito ordinario. Il 58enne è accusato di concorso esterno in associazione mafiosa ed il pm ha invocato la condanna a 5 anni di reclusione.
