Il caldo afoso e soffocante si può “combattere” con l’aria condizionata, purché – come suggeriscono gli esperti – si imposti la temperatura più adatta agli ambienti che frequentiamo normalmente. Un clima troppo freddo rispetto all’esterno può causare raffreddori, tosse e mal di gola. Può accadere in strada, passando da una stanza più fresca all’altra meno ‘refrigerata’ o in strada, entrando e uscendo dai negozi, palestre e supermercati. E, come segnalato da alcuni cittadini allo Sportello dei Diritti, accade anche nel centro dialisi dell’ex Ospedale di Campi Salentina.
Sono stati alcuni pazienti costretti a seguire la terapia salvavita, cure indispensabili per la loro patologia, a scrivere all’associazione diretta da Giovanni D’Agata per raccontare quello che accade e continua ad accadere nel centro, nonostante le numerose lamentele che, almeno finora, non hanno mai ricevuto risposta.
Aria condizionata sui malati
Come si legge nella nota dello Sportello, l’aria condizionata al centro dialisi non è un rimedio conto la calura e l’afa, ma un rischio per la salute dei malati. Già perché il getto “punta” direttamente sui dializzati che, oltre alla sofferenza delle cure, sono costretti a sopportare anche l’aria condizionata, letteralmente ghiacciata. Se molti pazienti lamentano già problemi e dolori articolari, altri sono preoccupati per questa ‘situazione’ visto che devono tollerare il freddo e il gelo a lungo, per i tempi tecnici della dialisi, tra le 3 ore e mezza e le 4 ore, a giorni alterni. I malcapitati hanno cercato di manifestare i loro malumori, senza avere alcun riscontro concreto, almeno sinora.
«Non si tratta di voler sollevare un polverone – precisa Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” – ma di trovare una soluzione immediata attraverso la sistemazione dell’impianto di condizionamento dell’aria che, alla luce di quanto denunciato dai pazienti, appare, evidentemente, non adeguato alla delicata funzione cui dovrebbe essere finalizzato».